AI POLITICI SI CHIEDONO FATTI NON PAROLE

“L’ennesima tragedia nel Ragusano. Vittoria… la disperazione di un uomo in difficoltà, come tanti padri di famiglia oggi… lo Stato …il Governo…la politica (la P minuscola perchè cosi è)… si riempiono la bocca di sociale… tutta demagogia…. ecco gli interventi seri da adottare in un momento cosi difficile del paese,della società… forti con i deboli, …blandi con i ricchi….. basta,basta!!!!!”

Un amico romano scrive così sulla tragedia che ha portato un disoccupato della città di Vittoria a darsi fuoco per evitare che fosse distrutta l’unica cosa che aveva, un tetto sulla testa. Ci si chiede se basta scrivere una lettera ad Equitalia, per sospendere l’esecuzione in atto, come giustamente ha fatto il Sindaco di Vittoria, Nicosia, oppure se sia necessario istituire un fondo che raccolga le offerte dei cittadini per poter pagare il debito dovuto alla Agenzia delle Entrate, che per un’irrisoria cifra ha messo all’asta un Bene come la casa.

Il problema non è solo sociale, ma politico, in quanto le pressioni fiscali in atto, la disoccupazione alle stelle hanno portato tante persone alla disperazione.

Proprio per questo, sarebbe auspicabile che i politici affrontassero l’emergenza, mettendo le mani nelle proprie tasche. Per loro, sarebbe solo rinunciare ad una mensilità. Dai 18.000 euro percepiti, il loro intervento consisterebbe nel rinunciare solo a qualcosa. Magari, potrebbero intervenire in tre o quattro per colmare il debito. Un problema di questo genere non è un fatto solo di un singolo, ma sociale, trattandosi di beni comuni.

Purtroppo, si assiste sempre all’indifferenza non nelle parole, ma nei fatti!

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