È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
AFFOLLAMENTO QUOTIDIANO E RIFORMA LE DUE MINE IN FACOLTA’
10 Gen 2011 22:01
Il malcontento per la grave situazione in cui stagna la scuola in Italia non accenna a placarsi.
Questa volta sono gli studenti della sede di Ragusa della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania ad esprimere tutta la loro preoccupazione e indignazione per le disfunzioni dell’attuale presente didattico.
«Ricevo quasi quotidianamente lamentele che esprimono il malessere diffuso tra noi a proposito del mancato avvio di svariati corsi in questo primo semestre – afferma Paolo Pavia, rappresentante degli Studenti di Ragusa nel Consiglio della Facoltà di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Catania. Tutti siamo consapevoli delle difficoltà alle quali andremo incontro durante la seconda parte di quest’anno accademico, nel momento in cui l’affollamento quotidiano di lezioni sarà tale da non consentire un adeguato profitto sul piano dell’apprendimento e della preparazione agli esami, soprattutto per le prove scritte della sessione estiva».
È ovvio che questi disagi sono frutto di un malcontento nazionale che riguarda tutte le figure coinvolte nella scuola e che già da tempo avvertivano delle conseguenze che avrebbe provocato la riforma Gelmini: «già dalla scorsa estate i ricercatori avevano dichiarato lo stato di agitazione – continua Pavia – con la conseguente indisponibilità all’attività didattica e con la contestuale dichiarazione dei docenti di ruolo che si impegnavano a non rimpiazzare in tale attività i ricercatori. Ciò ha causato l’impossibilità per gli atenei di avviare un gran numero di corsi affidati ai ricercatori».
Per quanto riguarda le note dolenti che invece riguardano direttamente i nostri atenei va detto che il 21 giugno 2010 sono state firmate le nuove convenzioni tra Università di Catania e Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa, insieme al Comune di Ragusa e alla Provincia Regionale di Ragusa. Il percorso tracciato avrebbe dovuto avere come punto di arrivo l’istituzione di un quarto polo universitario pubblico in Sicilia ma, alla luce di quanto avvenuto nei mesi successivi alla firma di quell’accordo, l’ipotesi di una nuova università siciliana risulta essere notevolmente ridimensionata. Tuttavia il proposito dell’Ateneo catanese di mantenere la Facoltà a Ragusa come unica sede a partire dall’a.a. 2011-2012 è rimasto fermo.
Il corrente anno accademico – spiega Pavia – «è stato avviato a partire da un’indicazione dell’Ateneo di mantenere i costi di gestione per la sede di Ragusa entro il limite di 400.000 euro, con la richiesta di presentare entro il 20 settembre 2010 una dettagliata distinta delle spese alle quali si sarebbe dovuto far fronte.
Di questo compito si è fatto carico il Prof. Nunzio Zago, a cui il rettore aveva intanto conferito la delega per i rapporti con gli enti locali a Ragusa, e puntualmente da parte della nostra sede si è provveduto a produrre alla presidenza della Facoltà quanto richiesto.
Per inspiegabili, quanto insondabili, ragioni da parte della presidenza vi sono stati inaccettabili ritardi che hanno portato alla pubblicazione dei bandi di docenza soltanto il 10 novembre 2010, con l’assegnazione dei contratti messi a concorso durante la seduta del Consiglio di Facoltà del 3 dicembre scorso. In quella stessa seduta si dichiarò da parte della presidenza l’impossibilità di dar corso ai bandi per i lettori a causa della mancanza di fondi, a meno di un intervento da parte dell’Ateneo»
Lo scorso 6 dicembre, a seguito di un incontro tra il Prof. Zago e il rettore, si è provveduto all’emanazione dei bandi per i lettori che, pubblicati il giorno successivo e con scadenza 27 dicembre 2010, per ovvie ragioni tecniche saranno assegnati in questo mese di gennaio e pertanto le esercitazioni linguistiche non potranno iniziare prima del prossimo mese di marzo.
Gli studenti, oltre ad avere espresso più volte in opportuna sede tutto il loro dissenso affermano che «resta inviolabile il diritto dei singoli di richiedere un risarcimento dei danni che secondo i principi generali del loro ordinamento dovranno essere adeguatamente riconosciuti». (m.c)
© Riproduzione riservata