AFFISSIONI SELVAGGE: CHI HA DETTO CHE A RAGUSA LA MAFIA NON ESISTE ?

“Cari amici e care amiche, vi chiedo di pregare per il nostro amico Angelo, Angelo P. è ancora sotto i ferri dalle 19,00 di oggi. Proprio Angelo mi ha aiutata di cuore con il suo grande cuore ad attacchinare negli spazi a noi concessi i manifesti di Italia dei Valori, ed oggi alle 14,30 è stato picchiato a sangue violentemente dal pluripregiudicato attacchino di Nello Di Pasquale. Vergogna, Vergogna… Basta, non vi potete ammazzare per una poltrona, vergogna, vergogna, vergogna. Fate girare il più possibile la notizia, tutta l’Italia deve sapere.”

Queste sono le parole di Melina Carrubba candidata alle regionali per Italia dei Valori. Parole che non avremmo mai voluto leggere. L’attacchino cui fa riferimento non è solo “l’attacchino di Nello Dipasquale” ma paradossalmente è anche l’attacchino di Calabrese, di Minardo, di Occhipinti e di tutti gli aspiranti onorevoli che oggi riempiono illegalmente la città di manifesti abusivi, ovvero manifesti affissi fuori gli spazi assegnati dal Comune.

E allora non nascondiamoci e diciamo pure che a Ragusa il racket delle affissioni è gestito da mafiosi travestiti da attacchini che usando la prevaricazione e la violenza riescono ad essere al di sopra della legge. E gli aspiranti politici che si affidano a questi delinquenti non fanno altro che rendersi consapevolmente complici di un fenomeno mafioso  che oggi ha raggiunto livelli preoccupanti.  Le forze dell’Ordine, nonostante i tagli al comparto sicurezza, devono fare più di quanto non abbiano già fatto in passato. La polizia municipale deve, sin da subito, elevare le multe ai trasgressori. Le autorità competenti devono far rispettare l’articolo 8 della legge n. 212 del 4 aprile 1956, recante norme per la disciplina della propaganda elettorale, che così recita: “…Chiunque affigge stampati, giornali murali od altri, o manifesti di propaganda elettorale previsti dall’articolo 1 fuori degli appositi spazi è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103,00 a euro 1.032,00…“; inoltre ai sensi dell’articolo 294 del codice penale “chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l’esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni... “

L’aggressore si è costituito in serata e per lui si augura una pena esemplare. Per l’aggredito giungono buone notizie dal Cannizzaro di Catania, dove si trova ricoverato da ieri, l’intervento è riuscito ma rimane comunque la prognosi riservata.

Le facce e i partiti che rappresentano l’illegalità sono tra l’altro ben visibili e ben individuabili e prima di farlo le forze dell’ordine dovrebbero farlo gli elettori ovvero non votando chi illegalmente affigge. Sarebbe già qualcosa.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it