AD ISPICA AUMENTO DELLE TASSE LOCALI

Non bastava il continuo aumento delle imposte nazionali. Anche le tasse locali, a Ispica, hanno raggiunto il massimo storico. Per le nostre famiglie l’aumento della bolletta del canone idrico e fognario è stato, in percentuale, a due cifre.

Nulla di cui stupirsi, sia chiaro. Quella dell’aumento delle imposte è la sola politica che la giunta Rustico conosce. Ma il punto è che, vista la drammatica situazione che l’economia locale sta vivendo, per migliaia di famiglie anche l’acqua, ormai, è diventata un lusso.

Il primo cittadino – ma non c’era alcun dubbio – non si è assunto nessuna responsabilità per i livelli stratosferici raggiunti dalla tassazione. Dal suo punto di vista, le colpe sono tutte del Consiglio comunale che ha votato il dissesto e dell’Ufficio Tributi, che ha proposto il recente aumento del canone idrico. Insomma, per lui la colpa è sempre “degli altri”.

Peccato che – forse non se n’è accorto – sia lui ad amministrare questa città ormai quasi da un decennio. Peccato che lo abbia fatto malissimo, sperperando denaro pubblico e portando il debito alla mostruosa cifra di 28 milioni di euro, così come accertato dai Commissari straordinari per la liquidazione.

Ora, è chiaro che i 28 milioni di debiti non sono tutti il frutto delle politiche sciagurate di Rustico, ma è ovvio, matematico, fin troppo evidente, che una bella fetta di questo buco è stata provocata dallo stesso. Quand’è che dunque il primo cittadino vorrà assumersi qualche responsabilità? Quante e quali sentenze o decisioni del Consiglio comunale intende aspettare? Non gli basta aver portato la situazione finanziaria dell’ente al collasso con conseguenze drammatiche per le famiglie più in difficoltà? Così come non è spaccando il termometro che passa la febbre, non è negando il dissesto che le casse del Comune si riempiono di denaro. Le casse sono vuote e a subirne i danni, ora, sono i cittadini, costretti a tasse ed imposte salatissime.

Il Movimento 5 Stelle esige che i responsabili di questa situazione ne rispondano direttamente. Chi ha amministrato nascondendo la polvere sotto il tappeto si assuma la responsabilità erariale dei danni arrecati agli Ispicesi. Ed in ogni caso, visto che indietro non si può tornare, la Giunta cambi strategia adesso: elabori con urgenza un piano di recupero economico che non sia solo costituito da maggiori tasse. Ad esempio, oltre alla tempestiva installazione ed attivazione dei cosiddetti “contatori” per quanto riguarda il servizio idrico, si riorganizzi la raccolta rifiuti solidi urbani di nuovo con personale comunale, visto che il contratto con la ditta esterna è in scadenza, si potenzi la raccolta differenziata e si massimizzino gli introiti che ne derivano.

Già altre volte abbiamo indicato diverse strade per risollevare la situazione dell’ente e sgravare i cittadini. Un’Amministrazione normale non avrebbe perso tempo, avrebbe già messo mano ai pesanti sprechi della macchina comunale e avviato una concreta azione di recupero dell’evasione fiscale.

 

 

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