A Ragusa, nessun rinvio per il saldo Tari. Chiavola: “L’amministrazione ha detto che non ce n’è bisogno”

“Sappiano, i contribuenti ragusani, che alla nostra richiesta di posticipare il pagamento del saldo Tari, in scadenza il 30 novembre, l’amministrazione comunale ha risposto picche, anzi ha tenuto a sottolineare che non ci sono esigenze precise perché si fa così in tutta Italia. Sembra assurdo ma è quello che ci è stato detto ieri pomeriggio durante la seduta in videoconferenza del civico consesso”.

Ad affermarlo è il capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Ragusa, Mario Chiavola, il quale sottolinea di avere esplicitato una esigenza particolarmente sentita, in questo periodo di grave difficoltà, dalle famiglie meno abbienti e da quelle imprese che hanno sofferto il primo lockdown della primavera scorsa e che, adesso, in pratica si trovano in condizioni pressoché simili. “Alla nostra richiesta su cosa rispondere ai contribuenti che avevano avanzato tali istanze – continua Chiavola – ci è stato risposto, dalla Giunta municipale, che in altri Comuni d’Italia ci si confronta con le analoghe scadenze e che, comunque, non ci saranno more e interessi se si ritarda a pagare.

Abbiamo, quindi, inoltrato una richiesta di spiegazioni per capire quanto si può ritardare a pagare senza incorrere in more e interessi ma non ci è stata fornita una risposta chiara, hanno parlato di alcune poche settimane. Inoltre, è stato fatto un accenno a un pagamento con rateizzazione, senza però esplicitare quali dovrebbero essere le modalità”. Il capogruppo del Pd, Chiavola, poi aggiunge: “Il sindaco, tra l’altro, ha dichiarato che la zona rossa a Ragusa, al contrario di quanto si sta verificando in alcuni centri comunali a noi vicini, non è necessaria e che la scuola deve rimanere aperta.

Insomma, sembra che il primo cittadino, a fronte dell’aumento dei casi di positività al coronavirus che comunque risulta essere consistente, si intenda assumere una responsabilità non da poco sul piano sanitario, anche alla luce da quanto dichiarato dal suo assessore alla Sanità, il primario Luigi Rabito, sul fatto che l’ospedale Giovanni Paolo II non sarebbe in grado di reggere l’urto di una ulteriore ondata di contagi. Infatti, dei 20 posti in terapia intensiva, 16 risultano al momento occupati.

E basta questo per rendere l’idea di quanto pesante e grave sia la situazione complessiva. Ribadiamo, dunque, la nostra perplessità sulle modalità con cui il primo cittadino sta gestendo queste fasi delicate della pandemia. Riteniamo necessario che si possa procedere lungo una direzione più attenta alle esigenze della collettività, così come abbiamo voluto mettere in evidenza a proposito della richiesta di rinvio della scadenza Tari anche alla luce della stabile salute finanziaria dell’ente”.

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