È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
A MODICA LA VIA DON PUGLISI
28 Giu 2012 17:50
Il 15 settembre 1993 don Puglisi veniva ucciso dalla mafia. Perché faceva il prete in un certo modo, evangelicamente, preoccupandosi soprattutto che giovani e ragazzi potessero crescere – come amava dire – “a testa alta”, senza l’obbligo di dipendere dai potenti per il lavoro, per le esigenze della vita. E senza mai farsi mediatore con i potenti, ma presentandosi lui per primo “a testa alta”, esigendo diritti e non concessioni. Racconta il suo assassino: «Cosa nostra sapeva tutto. Che andava in prefettura e al Comune per chiedere la scuola media … Sapeva del Comitato intercondominiale, delle prediche». Il piccolo e mite prete comincia a dare fastidio. Lavora in silenzio, non fa clamore, non va sui giornali, ma scava nelle coscienze, costruisce legami, apre prospettive diverse. Cominciano gli avvertimenti, poi le minacce. Ma ad ammazzare un prete, fino ad allora, la mafia non si era ancora spinta. Ma quel prete disturbava il controllo mafioso … Arriva allora la condanna. Il killer viene allertato. «Lo avvistammo in una cabina telefonica. – racconta uno dei suoi assassini – Era tranquillo. Che fosse il giorno del suo compleanno lo scoprimmo dopo. Spatuzza gli tolse il borsello e gli disse: “Padre, questa è una rapina”. Lui rispose: “Me l’aspettavo”. Lo disse con un sorriso … Quello che posso dire è che c’era una specie di luce in quel sorriso … Io già ne avevo ucciso parecchi, però non avevo provato nulla del genere. Me lo ricordo sempre quel sorriso, anche se faccio fatica persino a tenermi impressi i volti, le facce dei miei parenti. Quella sera cominciai a pensarci: si era smosso qualcosa».
Modica. Via don Pino Puglisi. Chi passerà ricorderà un uomo mite, ucciso dalla mafia ma vivo nel giardino dei giusti che ossigena la storia. Via don Puglisi. Chi passerà sentirà dentro qualcosa di bello e potrà ripensare che la vita non è un caso e nemmeno solo un progetto: la vita è anzitutto una chiamata, una possibilità di bene, una polifonia a cui ognuno dà un apporto unico.
Dagli scritti di don Puglisi Ognuno di noi sente dentro di sé una inclinazione, un carisma. Un progetto che rende ogni uomo unico e irripetibile. Questa chiamata, questa vocazione è il segno dello Spirito Santo in noi. Solo ascoltare questa voce può dare senso alla nostra vita.
Da “Fiore del dolore”, dramma del poeta Mario Luzi dedicato a don Puglisi
Cos’è una vita / una vita nella vita / immensa incommensurabile. / La mia vita ha preso senso / dal non essere più, dall’essermi / stata tolta… / ma non era mia, /era del mondo, era della vita. / Signore, la mia vita / in te, presso di te è misteriosamente / tua e mia, / pure tra gli uomini, / i poveri, i reietti / tra i quali sono stato / a faticare, questo almeno resti:/ gli uomini d’onore non sono neanche uomini, / sono meno che uomini, si degradano da soli / al rango di animali / aiutali / a liberarsi dall’indegnità / ma aiuta prima le loro vittime. / Aiuta, ti prego, coloro che li aiutano.
Via don Pino Puglisi. E prima ancora, nella nostra città, la Casa don Puglisi, il Laboratorio don Puglisi, il cantiere educativo Crisci ranni… Al cuore della strada tracciata da don Puglisi, al cuore delle iniziative sorte nel suo nome c’è l’amore. Non un amore qualsiasi, ma l’amore di Dio accolto da cuori trasparenti. Capace di generare donne e uomini forti, generosi, coraggiosi. Attenti. .
Dagli scritti di don Puglisi Il Vangelo proclama beati i puri di cuore! Il puro di cuore è colui che ha un comportamento senza doppiezze, colui che è semplice e sincero. Ed è già ora nella gioia, e i suoi occhi sono limpidi. Questa limpidezza d’animo si proietta anche nella visione di Dio. Che purifica e libera. La nostra personalità così viene esaltata e potenziata. Viene data una nuova potenzialità alle nostre facoltà naturali, alla nostra intelligenza. Viene data una luce nuova alla nostra volontà.
Via don Pino Puglisi. Che ha amato i giovani e che ha lottato mafia e prepotenza non con le parole, ma con i fatti, con la cura educativa, offrendo segni. Ancora oggi è questo che don Puglisi ci propone per tracciare una via di speranza, per essere con lui la “via don Puglisi” nella nostra città.
Dagli scritti di don Puglisi È importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Le parole devono essere confermate dai fatti. Anche se quello che possiamo offrire è solo un segno. Per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani. Lo facciamo per poter dire: dato che non c’è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa. E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto.
Su questa via ognuno può cercare quel passo per costruire una città fondata sull’amore che genera relazioni e sulla legalità che assicura il rispetto di tutti. Nel proprio quartiere, nella propria scuola…
Se si vuole poi farlo insieme, liberamente e gratuitamente, si innestano nella “via don Puglisi” le vie del volontariato, con scelte e gesti semplici ma significativi. Se ne richiamano alcuni. La Caritas è disponibile ad accompagnare e collegare.
- La visita agli anziani e agli ammalati. Ogni sabato qualcuno va al Boccone del Povero, ma ci si può ricordare di un amico o un parente solo.
- La scuola di italiano per gli immigrati. C’è un iniziativa nella città, ma chissà se anche tra compagni qualcuno ha bisogno di un sostegno …
- L’amicizia con uno dei bambini della Casa don Puglisi o della Casa dell’Arca o della Carmelitane. Un passo importante, che va preparato e che occorre pensare come passo fedele per non deludere chi già ha vissuto tanti abbandoni, ma che è possibile, magari nel periodo estivo.
- La partecipazione alle iniziative del cantiere educativo “Crisci ranni”. Sabato 14 aprile alle 16,30 alla Fontana ci sarà una grande festa dell’educazione come un lasciarsi lanciare in alto da mani affidabili. Sono invitate tutte le famiglia di Modica. In estate c’è il grest sul tema “Giovani e vecchi danzeranno insieme!”
- Il sostegno alla Casa attraverso i prodotti del suo Laboratorio, fra poco della sua rosticceria.
- Una piccola offerta, per i credenti una preghiera, e anche la preghiera nella Casa ogni sera, dal lunedì al venerdì, alle ore 20.
Soprattutto, nel nome di don Puglisi, si ripensa la vita come dono, un cammino, un sì! Allora la città ritrova la sua anima, le sue grandi tradizioni, il suo futuro a favore di chi cresce. E la città risplende, e nella città risplendiamo di una luce che dura!
Casa don Puglisi – via Carlo Papa 14, 97015 Modica – tel. 0932-751273
Email: casa.donpuglisi@katamail.com
Sito web: www.casadonpuglisi.it
Conto corrente postale: n. 000011682978 intestato ad Associazione
© Riproduzione riservata