“Il relitto di Mazzarelli”: un segreto del mare che riaffiora dopo decenni

Dove il mare di Marina di Ragusa diventa più profondo, riposa da secoli il relitto di Mazzarelli, una piccola nave antica che le acque marine hanno custodito gelosamente e che solo di recente è tornata a farsi scoprire. A individuarla per la prima volta fu, nel 1992, l’archeologo Giovanni Distefano, allora impegnato nelle ricerche a Camarina. «Il relitto fu trovato da me nel 1992» ricorda oggi. «Ne parlai nel 1997 in un convegno a Giardini Naxos, ma gli atti non furono mai pubblicati. La scoperta è rimasta praticamente inedita e adesso ne parliamo diffusamente proprio a Marina di Ragusa».

Il tempo e le correnti sembravano aver inghiottito per sempre quella nave, il suo carico e le tracce di un viaggio interrotto. Finché, nell’estate scorsa, il Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving guidato da Maurizio Buggeo ha localizzato di nuovo i resti. «È interessante perché si trova proprio davanti a Marina di Ragusa, in fondo al mare» sottolinea Distefano, che vede in questo ritrovamento la conferma di un tassello importante per la storia marittima della costa iblea.

Una serata per raccontarne il mistero

Per condividere con il pubblico la suggestione di questa scoperta, questo venerdì 26 settembre alle ore 19.00, a Villa Ottaviano (via Dandolo 52, Marina di Ragusa), la rassegna culturale LIOLA dedica un incontro speciale dal titolo: “Il relitto navale di Mazzarelli… Cosa trasportava?”.

Nel corso della serata Giovanni Distefano illustrerà i dati archeologici e il contesto storico, mentre lo storico Saro Distefano parlerà delle possibili rotte commerciali e delle implicazioni culturali del naufragio. I soci del Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving racconteranno la loro esperienza diretta di esplorazione e documentazione. Momento centrale sarà la videoproiezione di immagini inedite girate sul sito, che permetteranno ai presenti di “immergersi” virtualmente tra le vestigia della nave e del suo misterioso carico.

L’iniziativa, promossa dalla Pro Loco di Mazzarelli con il patrocinio del Comune di Ragusa, è a ingresso libero. Un’occasione per guardare da vicino un frammento di passato rimasto a lungo sepolto e per lasciarsi affascinare da un relitto che, dopo decenni di silenzio, torna finalmente a raccontare la propria storia.

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