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Torna il Ragusa Pride senza testimonial: le novità per l’edizione 2025
28 Mag 2025 09:02
Il 29 giugno Marina di Ragusa tornerà a tingersi dei colori dell’orgoglio con la quarta edizione del Ragusa Pride, evento ormai simbolico per tutta la provincia iblea. Migliaia di persone sono attese per una manifestazione che, quest’anno, si presenta con una carica ancora più politica e comunitaria. Un Pride che vuole essere voce di resistenza in un clima nazionale e internazionale percepito come sempre più ostile verso la diversità.
Organizzato da Arcigay Ragusa con il supporto di numerose realtà associative, il Pride 2025 porta con sé tre importanti novità: un crowdfunding popolare per finanziare l’evento, una richiesta formale di impegno ai Comuni patrocinanti, e l’assenza di un testimonial ufficiale, scelta che trasforma ogni partecipante nel volto della manifestazione.
“Quest’anno più che mai il Pride deve essere un momento comunitario” – afferma Andrea Ragusa, presidente del Comitato territoriale di Arcigay – “Non solo i diritti Lgbtqia+ sono sotto attacco, ma quelli di tutte le soggettività fragili. Il nostro è un grido collettivo contro ogni forma di oppressione.”
Un Pride autofinanziato per essere più libero
A differenza degli anni precedenti, molti degli sponsor storici hanno deciso di non sostenere l’iniziativa. Il motivo? Secondo il comitato, “una combinazione di crisi economica e cambiamento culturale e politico”, oltre alla scelta deliberata di non accettare fondi da imprese con posizioni ambigue su temi etici e diritti umani.
Per questo è stata lanciata una campagna di raccolta fondi online, con un obiettivo di 2.500 euro per coprire le spese essenziali: carro, palco, servizi di accessibilità. In pochi giorni sono già stati raccolti oltre 1.000 euro, segno della vicinanza e del sostegno concreto della comunità iblea.
Un protocollo per passare dai loghi agli impegni reali
“Non ci accontentiamo più di un semplice patrocinio”, afferma Serena Cannata, avvocata e consigliera di Arcigay Ragusa. Alle amministrazioni locali che aderiranno con il loro patrocinio, il comitato ha chiesto di firmare un protocollo d’intesa per tradurre il sostegno in atti concreti: contrasto alla discriminazione, promozione della parità, percorsi formativi nelle scuole, accesso al lavoro e alla cultura.
“Chi firma si assume un impegno preciso e misurabile – spiega Cannata – non vogliamo più vaghe promesse, ma politiche pubbliche permanenti a tutela della comunità Lgbtqia+.”
Niente testimonial: ognunə portavoce della propria unicità
In controtendenza con la spettacolarizzazione che caratterizza molti Pride, a Ragusa si è scelto di non avere un volto famoso come simbolo dell’edizione. Una scelta etica e ideale: “Siamo tuttə testimonial – scrivono gli organizzatori – ognunə con la propria storia, il proprio corpo, la propria voce.”
Un Pride, dunque, che torna alle radici: politico, comunitario, accessibile, radicale. Un’occasione non solo per celebrare l’orgoglio, ma per rivendicare diritti negati, spazi da conquistare, esistenze da difendere. Una festa, sì, ma anche una marcia di consapevolezza.
L’invito finale: “Scendete in piazza con noi”
Il messaggio è chiaro: “Il Pride siete voi”. La chiamata alla partecipazione è aperta a tuttə: cittadini, famiglie, giovani, anziani, attivisti e curiosi. “In un mondo che ci vorrebbe zittire, rispondiamo con le nostre voci. Il Pride è resistenza, è affetto, è ascolto. Ed è, soprattutto, comunità.”
Per informazioni e donazioni: https://gofund.me/f1afebd5. Tutte le informazioni disponibili sui canali social di Ragusa Pride su Facebook e instagram.
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