Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
DISAGIO ADOLESCENZIALE USO DI ALCOOL E DROGHE IN AUMENTO
10 Dic 2012 19:54
Apatia, sbalzi di umore, frequente conflittualità con il mondo degli adulti, disinteresse per il percorso scolastico, disturbi alimentari: sono questi i primi segni di un malessere, che coinvolge fasce sempre più giovani e che spesso viene indicato con l’espressione “disagio giovanile”.
Ci si riferisce così al mondo dei giovani ed ai suoi svariati e complessi aspetti. Allarmanti sono i dati relativi all’uso di droghe e superalcolici, che ci inducono a riflettere anche sul ruolo dei genitori e degli adulti nella società odierna. Nella cultura degli adolescenti il consumo di bevande alcoliche è diventato abituale, in quanto i giovani non ricercano più un gusto particolare, ma il loro obiettivo è l’effetto che si ha abusandone e il conseguimento di uno stato di benessere ed euforia. Nell’ambito adolescenziale per consumo di alcool non ci si riferisce più a birra o vino, bensì a superalcolici molto potenti. Alcuni dati indicano che il 75% degli italiani consuma alcool, di cui già nel 2000 817.000 giovani di età inferiore ai 17 anni e 400.000 con problemi di alcolismo. Il 7% di giovani dichiara di ubriacarsi almeno tre volte a settimana: ciò comporta rischi per se stessi e per chi li circonda. L’uso esagerato di alcool, infatti, provoca incidenti stradali, episodi di violenza e anche l’aumento di malattie come tumori, cirrosi epatiche e malattie croniche. La maggior parte delle vittime dell’alcool è causata dalle cosiddette “stragi del sabato sera” che molto spesso coinvolgono, tragicamente, persone innocenti. I dati ISTAT prendono in esame la fascia oraria che va da mezzanotte alle sette del mattino, ore in cui si verificano più di 700 vittime, le quali rappresentano il 12% dei decessi legati ad incidenti stradali, con prevalenza di vittime di età inferiore ai 30 anni. I ragazzi sono sempre alla ricerca di sensazioni forti che, condite con le giuste dosi di alcool e/o droga, portano al raggiungimento del cosiddetto “sballo totale”, situazione che li porta ad essere appesi ad un sottile filo, in bilico tra vita e la morte. Accanto all’uso di superalcolici è aumentato anche l’uso di droghe. Infatti 4 studenti su 1.000 fanno uso frequente di eroina e di cocaina e 69 italiani su 1.000 ne hanno fatto uso almeno una volta nella vita di cui il 25% ha provato da 17 anni in giù, il 50% fra i 18 e i 20 anni e il resto da 21 anni in su. Chi prova presto droghe, va avanti. Lo dicono i numeri: 2 ragazzi su 10, tra quelli che ne fanno uso, sostiene di avere utilizzato stupefacenti ancor prima dei 14 anni. Le ragazze non sono da meno e tendono sempre più ad eguagliare la figura ma-schile anche con un consumo precoce di alcool. Malattie legate all’uso di droghe sono l’HIV, l’epatite B, l’epatite C e disturbi psichiatrici. Numerose le cause che portano gli adolescenti all’uso di alcool e droghe: la timidezza, il voler adattarsi ad un gruppo di amici e sentirsi grandi o, soprattutto, la fuga… il voler dimenticare almeno per un po’ i problemi quotidiani, magari legati alla famiglia o alla mancanza di un “senso ” da dare alla vita. Nel rapporto giovani-droga il ruolo della famiglia e della sua armonia rappresentano importanti variabili: i giovani che vivono da soli e che hanno fatto uso di droghe sono circa il 24%, la percentuale di quelli che vivono in famiglia è maggiore, aggirandosi intorno al 30%. Nel primo caso si riscontra la mancanza di contatto diretto con i genitori. Ciò com-porta la ricerca di nuove e particolari esperienze, anche pericolose per se stessi e per gli altri, con l’unico scopo di colmare il vuoto dei loro animi. Nel secondo caso si può ipotizzare un mancato o sbagliato rapporto con i genitori i quali non sono riusciti a svolgere il proprio ruolo, facendo crescere il ragazzo in un ambiente di assoluta libertà non vigilata. |
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