La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
Insetti a tavola, ovvero abbiamo sempre sognato di sbranare una zanzara…
23 Feb 2023 09:15
La rubrica dello psicologo a cura di Cesare Ammendola
Non l’hanno presa benissimo.
Quando l’Unione Europea ha approvato e dato la sua benedizione, dando il via libera alla farina di grillo, più di metà degli italiani si è detta contraria a servire gli insetti a tavola (sia col primo che col secondo servizio).
Ma da dove nasce il rifiuto psicologico a gustare, solo per dire, in un ameno apericena al Porto, scarafaggi, formiche, vespe, grilli e tarme? È un nostro limite culturale? Un pregiudizio estetico? Un disgusto antropologico?
Eppure gli insetti costituiscono una fonte alimentare alternativa e strategica per vincere le sfide alimentari e ambientali che ci troviamo dinanzi agli occhi. Gli allevamenti di insetti consumano meno suolo, necessitano di meno acqua e producono meno emissioni nel confronto con gli allevamenti di carne tradizionali. Potreste obiettare: “Mi compiaccio. Però la locusta te la ingoi tu.”
Per non parlare degli innumerevoli vantaggi alimentari e nutrizionali! Leggevo che gli insetti hanno un elevatissimo indice di conversione alimentare: sono efficientissimi nel trasformare in massa tutto quello che mangiano. E ricordate che dell’insetto non si butta niente! Si mangia quasi tutto per intero. I prodotti a base di insetti sono ricchi di proteine e forniscono un ottimo apporto di amminoacidi fondamentali, contengono più proteine delle farine vegetali, sollecitano il sistema immunitario e modulano la flora batterica.
Non vi ho ancora convinto? Anche se sono più piccoli di un bovino e di qualsiasi animale che tradizionalmente appoggiamo sulle nostre tavole intimidite, nondimeno gli insetti possono essere allevati nel corso dell’intero anno, e crescono e si moltiplicano più velocemente dei conigli.
Lo so, rimane il problema del costo elevato, dovuto anche a una produzione limitata. Oggi le farine di insetti costano. Allevare insetti dalle nostre parti richiede un elevato consumo di energia: gli insetti infatti crescono a temperature elevate, impegnative da mantenere, anche a Ferragosto in Sicilia.
Non vi giudico. Ci sta. Cambiare le abitudini alimentari non è semplice: migrare dall’oggi al domani dal petto di pollo all’antenna di grillo (senza passare dall’Ape Maya) è impossibile. Per far funzionare gli insetti a tavola sarebbe necessario proporli come appetibili e costosi, gustosi e inaccessibili come un rolex di cioccolato fondente.
“De gustibus non est disputandum.” Lo dicevano i latini che non mangiavano mai la pizza con l’ananas.
In fondo, a voler essere oggettivi e razionali, approcciarsi a una lumaca o ad un granchio non è molto diverso in termini meccanici e di fisica quantistica. Inoltre, vale sempre il vecchio adagio siciliano: “In fondo, l’esofago cosa ne comprende mai?”
L’obiezione è ovvia. Possiamo capire le nostre resistenze se consideriamo un dato: nutrirsi è un fatto psicologico, un rituale emotivo, un gesto scolpito nella biografia di ciascuno di noi in una costellazione di relazioni primarie e attuali.
Io personalmente non morderei neppure una zanzara. Neanche per vendicarmi. E mi sorprende osservare che invece le zanzare hanno sempre contemplato anche e soprattutto me nella loro dieta alimentare. Con indefesso entusiasmo e intimo interesse.
Buon appetito a voi tutti!
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