Gli orti sociali della cooperativa Proxima Ragusa pronti ad aprirsi al metodo della coltivazione con l’acquaponica

Gli orti sociali della cooperativa Proxima Ragusa continuano a riservare sorprese non da poco. E’ stata avviata proprio in questi giorni, infatti, la coltivazione di lenticchie, assieme a fave e piselli, un must della cucina ragusana, per garantire una varietà di raccolto che consenta all’area situata in via Grazia Deledda, alla periferia di Ragusa, in uno spazio messo a disposizione dal Comune in quanto ente cofinanziatore dei progetti della cooperativa, di soddisfare le esigenze dei potenziali fruitori. E’ stato possibile seminare anche cavoli, fagiolini e tutti quegli ortaggi che rendono l’orto potenzialmente fruibile da quanti intendono consumare prodotti a chilometro zero. “Si tratta di una bella comodità, anche perché ci troviamo proprio dentro la città – dice l’agronomo Marco Guastella che, per conto della cooperativa, si occupa di gestire l’orto – e quindi, a due passi, c’è la disponibilità di coltivare ortaggi sulla cui provenienza naturale non ci possono essere dubbi di sorta. Naturalmente puntiamo sempre su un consumo etico e sulla necessità di un’alimentazione più sana. Devo dire che abbiamo registrato un grande successo, del tutto inaspettato, tant’è che non riusciamo a far fronte alle richieste di ortaggi freschi”.

“Quella degli orti sociali – sottolinea la presidente della cooperativa Proxima Ragusa, Ivana Tumino – è una scommessa che ci siamo intestati tempo addietro e diciamo che, con una certa cocciutaggine e la voglia di sperimentare le applicazioni di questo progetto, siamo riusciti a ottenere dei primi importanti risultati. E’ ovvio che si potrebbe fare ancora di più ma proprio in quest’ultimo periodo, grazie alla coltivazione con il metodo dell’acquaponica, un progetto che si sta sviluppando, motivo per cui abbiamo costruito pure una serra, abbiamo deciso di spenderci ancora di più lungo questa direzione con la consapevolezza di potere tagliare altri traguardi degni della massima considerazione. Certo, dispiace di non riuscire a far fronte alle richieste in crescita ma stiamo aumentando la superficie coltivata. Inoltre, il metodo con l’acquaponica, essendo innovativo, ci darà modo di formare i beneficiari fornendo loro nuove conoscenze in ambito agricolo”.

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