12 OTTOBRE MOBILITAZIONE STUDENTESCA NAZIONALE

Venerdi  12 Ottobre studenti e studentesse d’Italia scenderanno in piazza per gridare che non è questa politica economica la soluzione per uscire dalla crisi. La soluzione siamo loro. L’istruzione deve tornare ad essere la priorità politica e di spesa del paese.
In un momento come quello che il nostro paese attraversa, è ingiusto e inefficace cercare di vedere una via di uscita che non parta dall’investimento in Scuola, l’Università e la ricerca.

A 5 anni dalla riforma Gelmini le nostre scuole vivono la situazione peggiore degli ultimi 40 anni, spogliate completamente di ogni ruolo formativo e sociale, senza finanziamenti per le attività scolastiche e senza una reale prospettiva. Delle scuole italiane è rimasto solo l’edificio che nella maggior parte dei casi non rispetta le norme di sicurezza. Le aule scolastiche sono sempre più un luogo dove dispensare poche e vecchie nozioni, con una didattica ferma da 40 anni, tecnici e professionali spogliati del loro ruolo formativo, senza ore di laboratorio  e la valutazione usata sempre più come uno strumento per punire e delegare ad altri il compito di affrontare i problemi reali e non per offrire un supporto nella creazione di percorsi di crescita e apprendimento critico.

In questo quadro già disastroso, si è ben pensato di lanciare un altro attacco alla Scuola Pubblica con l’ex progetto di legge Aprea.
Un ulteriore indegno attacco al carattere pubblico dell’Istruzione, dopo quello che già l’Università sta subendo nella Spending Review, che agisce indirettamente anche su quei pochi servizi erogati dai territori di cui gli studenti usufruiscono.

Vogliono che questo Paese riparta dagli studenti, riparta dalla Scuola Pubblica, vogliono che si inizi a ripensare completamente la scuola italiana. Vogliono un sistema completamente diverso, nuovo, che guardi al futuro, che guardi all’Europa.

-DIRITTO ALLO STUDIO: ogni anno si è costretti ad affrontare spese dai 900 ai 1600 euro per poter frequentare la scuola. Il diritto allo studio deve essere per tutti e non un privilegio per pochi. I costi non possono e non devono più rappresentare una barriera sociale tra chi si può permettere un’istruzione di qualità pagandola e chi invece è condannato a non avere opportunità, ad un futuro bloccato. Vogliono servizi per gli studenti, investimenti, vogliono una legge quadro che stabilisca i livelli essenziali che devono essere garantiti in ogni regione,vogliono che il percorso di ingresso all’università, dopo la scuola superiore, non abbia più le restrizioni e i blocchi che si sono sommati negli anni. Vogliono un accesso al futuro libero da ogni blocco.

-EDILIZIA SCOLASTICA e SPAZI SCOLASTICI: Solo 4 edifici su 6 ad oggi hanno il certificato di agibilità statica, continuano ad esserci classi pollaio con più di 30 alunni, istituti senza palestre e laboratori, edifici fatiscenti. Non si può aspettare la prossima tragedia, il prossimo disastro. Lo dicono ora e lo continuano a dire da anni: occorre un intervento urgente e vasto, prima che sia troppo tardi e che inutile ogni azione di prevenzione.
Vogliono l’anagrafe degli edifici scolastici, nuovi fondi per la manutenzione. Vogliono una politica chiara che programmi gli investimenti e che metta la parola fine 

-DIDATTICA:I loro programmi scolastici sono gli stessi da oltre 30 anni. I metodi di insegnamento non sono mai cambiati. Se intorno a loro il mondo ha vissuto e continua a vivere una profonda rivoluzione nel modo di comunicare, continue innovazioni sociali e l’esplosione delle fonti da cui poter accedere ad un mondo sconfinato di informazioni, è difficile confrontarsi con esperienze diverse dalla lezione frontale.
Vogliono programmi nuovi, sistemi di apprendimento innovativi, vogliono una Scuola che ci insegni prima di tutto ad essere cittadini. Vogliono una scuola che non subisca semplicemente i mutamenti che vede intorno a sè, ma che sappia valorizzare tutte le innovazioni per la crescita consapevole e critica degli studenti.

-VALUTAZIONE: Il sistema di valutazione è ancora un sistema punitivo fondato su bocciature e rimandature, strumenti che colpevolizzano ed emarginano gli studenti in difficoltà, e non offrono un vero supporto teso al recupero di situazioni complesse e ad un miglioramento generale della qualità delle nostre scuole.
Vogliono un sistema di valutazione che superi la situazione attuale e metta al centro gli studenti.

-RIFORMA DEL SISTEMA SCOLASTICO: La scuola di oggi, con un sistema diviso per comparti stagni, con corsi rigidamente divisi sin dal primo anno non disincentiva in alcun modo l’abbandono scolastico e non sostiene la crescita degli individui. Vogliono una scuola che dia realmente modo di esprimersi per quello che sono e dia modo di scegliere le materie da approfondire. Vogliono un biennio unitario che dia modo agli studenti di avere due anni, all’ingresso alle superiori, per scegliere al meglio il proprio percorso di formazione.
Un percorso più aperto permetterebbe di valorizzare le competenze degli studenti favorendo una maggiore mobilità sociale e cominciando a scardinare una realtà in cui spesso la scelta del proprio percorso formativo è nel migliore dei casi scelta altrui.

-UN VERO MERITO NELLE SCUOLE: Sono assolutamente contrari al disegno di legge del Merito. Credono che in un paese come il nostro difendere un merito vero sia importante, tuttavia non è consegnando medaglie ai più bravi che si ha un merito vero nella scuola.
Vogliono che tutti abbiano le stesse possibilità di apprendere e di arrivare al successo formativo, solo così si potrà realmente ottenere un merito reale nelle scuole.

-SCUOLA PUBBLICA E DI QUALITA’: Sono contrari al disegno di Legge Aprea, quel disegno di legge decreterebbe l’ingresso dei privati nelle nostre scuole, dando loro la possibilità di incidere sulla didattica e sui programmi. Quel disegno di legge, per come è stato originariamente concepito, cancellerebbe la democrazia dalle scuole, deregolarizzando la rappresentanza studentesca. Vogliono che le nostre scuole siano pubbliche, vogliono che le nostre scuole siano dei luoghi di Democrazia e partecipazione.

Per tutti questi motivi il 12 OTTOBRE SARANNO IN PIAZZA.

Sono convinti che la nostra Scuola debba cambiare, perché soltanto cambiando la scuola  si può realmente cambiare il paese.

Sono convinti che la scuola debba guardare agli standard europei, innovarsi e rappresentare il nostro ponte verso un’Italia e una Europa migliore.

Sono convinti che essere europei non significhi tanto aspettare l’arrivo di qualche diktat economico ma che significhi costruire un futuro fatto di DIRITTI e PARTECIPAZIONE.

Europa significa anche crescita in materia di istruzione, legislazione sociale e cultura.

E’ l’Europa infatti a chiederci di:

– ridurre la percentuale di abbandoni scolastici almeno del 10%
– aumentare il totale dei laureati in Matematica, Scienze, Tecnologie almeno del 15%
– raggiungere il traguardo dell’85% dei 22enni diplomati;
– abbassare la quota di 15enni con scarse capacità di lettura sotto al 20% – innalzare almeno a 12.5% la partecipazione degli adulti ai meccanismi di apprendimento permanente

Il 12 Ottobre saranno in piazza per chiedere una scuola diversa, una scuola di qualita’.
Anche questo….CHIEDE L’EUROPA!


 

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