Vivere a Ragusa costa il 40% in meno di Milano, ma non è una buona notizia

Si sa: vivere al Sud costa meno, anche se con minori servizi e opportunità. Il costo delle case spinge Ragusa a essere il capoluogo più conveniente dove risiedere in Italia, insieme a Campobasso. Lo afferma un’infografica di Unicusano. A Ragusa occorrono 1.230 euro al mese per le spese di una singola persona, 20 € in più di Campobasso. Il risparmio rispetto a Milano, dove invece si va in difficoltà se non si hanno 1.980 euro a testa mensili, è del 40%. Tra le città più care ci sono Bolzano (1.890 euro al mese per singola persona), Firenze (1.850 €) e Bologna (1.800 euro). 

Incidono soprattutto i prezzi delle abitazioni, poi la ristorazione e i i costi del trasporto. Nel 2025, gli aumenti medi nel Nord sono stati anche del 35% in più del Sud Italia.

Sul fronte degli stipendi, i dati studiati da Unicusano mostrano una disconnessione evidente: tra il 2013 e il 2023, le retribuzioni contrattuali orarie sono aumentate del 12%, a fronte di un’inflazione del 19% nello stesso periodo. Il potere d’acquisto si è quindi ridotto del 7%. I settori più penalizzati sono il commercio e il turismo, mentre solo l’agricoltura ha registrato un aumento in linea con l’inflazione.
Ragusa rimane una delle ultime per importo degli stipendi in Italia ed è questa una delle spiegazioni per cui da noi si registra un -25% di costo della vita rispetto alla media nazionale. 

A livello europeo, secondo l’infografica di Unicusano, l’Italia ha prezzi al consumo da Nord Europa ma gli stipendi sono fra i più bassi. Confrontando il reddito netto annuo, l’Unicusano ha verificato come, se in Italia è di circa 20.200 euro, in Germania sale a 27.400. Lo stesso accade raffrontando la prezzi relativi: se la media europea è di 100, in Italia salgono a 109 contro i 94 della Spagna, per esempio. Nei prossimi anni, secondo le proiezioni Ocse e Banca d’Italia, affitti, trasporti e servizi continueranno a salire, mentre i salari reali cresceranno lentamente, attorno allo 0,9% annuo. Alcune proposte legislative, come l’introduzione di un salario minimo a 9 euro l’ora e il taglio del cuneo fiscale, puntano a contenere la deriva. Tuttavia vivere dignitosamente in Italia è diventato più difficile: una questione economica e sociale. 

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