È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
VITTORIA: PROTESTA NO-MUOS, INTERVIENE L’ASSESSORE GURRIERI
01 Ago 2013 08:20
L’assessore alla Trasparenza, Piero Gurrieri, interviene in merito alle iniziative di occupazione simbolica delle sedi istituzionali di alcuni Comuni da parte dei cittadini no-Muos, e, in generale, alla situazione determinatasi a seguito dei recenti provvedimenti dell’amministrazione regionale.
“Ritengo fondata la protesta pacifica – afferma l’assessore – dei movimenti impegnati da due anni, assieme a numerosi rappresentanti di enti locali e di formazioni sindacali e sociali, nelle azioni di contrasto al Muos, e desidero esprimere solidarietà e apprezzamento ai manifestanti. Il loro e il nostro impegno, infatti, è sostenuto da ragioni profonde che riportano ad un’idea della comunità internazionale e della Sicilia fondate sulla pace, sul principio di autodeterminazione e sull’autonomia dei territori da logiche strategiche e di dominio militare a noi estranee. Sono le ragioni che trent’anni fa ci spinsero a contrastare duramente l’insediamento missilistico nella ex base militare di Comiso, e che guidarono l’azione di uomini come Pio La Torre. In quell’occasione, noi, in nome di questi principi, ci schierammo a fianco dei gruppi pacifisti, chiamammo nelle piazze i cittadini e decidemmo di dichiararci simbolicamente “Comune denuclearizzato”. Così come, più recentemente, abbiamo deciso, in nome di quei principi, di sostenere ogni azione di contrasto al Muos, e di partecipare alle iniziative intraprese tanto dalla conferenza dei sindaci che dai movimenti, compiacendoci con l’attuale amministrazione regionale per l’opportuna decisione di revoca delle autorizzazioni concesse dal precedente governo in lesione delle prerogative riconosciute alla Sicilia dallo Statuto. Il richiamo a quei principi conduce ora ad esprimere un giudizio di dissenso rispetto alla determinazione di revoca dell’ultima decisione, che appare poco comprensibile soprattutto in quanto emessa poco prima della trattazione, davanti al Consiglio di giustizia amministrativa, dell’appello cautelare interposto dal Ministero della Difesa, e poco prima, quindi, del deposito della decisione da parte del Collegio. In particolare, appare inspiegabile la ragione per cui non si sia ritenuto di riservare al supremo organo della giustizia amministrativa di valutare autonomamente la fondatezza o meno delle argomentazioni alla base dell’appello, alla luce della documentazione prodotta in giudizio dalla difesa erariale, diretta ad escludere rischi potenziali per la salute pubblica e per l’ambiente. Se infatti l’appello fosse stato rigettato dai giudici, una tale statuizione, pur se cautelare, sarebbe stata, con tutta probabilità, anticipatoria della sentenza di merito, per cui difficilmente sarebbe stato possibile azionare nei confronti dell’amministrazione regionale una fondata richiesta risarcitoria, e ciò anche in considerazione della possibile approvazione, nelle more della sentenza, del disegno di legge depositato in commissione; mentre, in caso di accoglimento dell’appello, la stessa amministrazione sarebbe stata comunque tenuta a eseguire la decisione della magistratura, in attesa almeno delle determinazioni dell’aula riguardo il disegno di legge. È chiaro inoltre che la scelta di attendere la decisione del giudice di appello sarebbe stata opportuna anche per fare chiarezza sulle possibili incongruità della documentazione prodotta dal Ministero dalla quale, secondo quanto affermato dai legali dei movimenti, sarebbero state ingiustificatamente espunte le note, di tutt’altro tenore e di opposte conclusioni, rassegnate dagli esperti chiamati dall’amministrazione regionale a far parte della commissione speciale. In ogni caso, la questione non può dirsi definita, rimanendo una grande questione politica, la cui soluzione passa ora da comportamenti coerenti e sinergici di tutte le istituzioni regionali. Il Presidente ha da mesi manifestato il proposito di sottoporre all’esame del Parlamento siciliano un disegno di legge diretto a impedire definitivamente l’installazione nel territorio regionale dell’impianto satellitare e di altri analoghi, e anche singoli parlamentari e gruppi politici hanno depositato proposte di contenuto affine. L’auspicio è, pertanto, che si mettano da parte le contrapposizioni, e, in nome della Sicilia e del popolo siciliano, le istituzioni regionali remino responsabilmente nella stessa direzione, in modo che, da qui a un mese, le proposte in campo siano discusse e approvate e i decreti assessoriali di attuazione siano emessi. I siciliani e le istituzioni territoriali e locali sono e rimangono contrari al Muos come a ogni altro insediamento militare o strategico. Le autorità regionali hanno pertanto il compito di porre con determinazione tali questioni alle autorità dello Stato come questioni politiche centrali, pretendendo il rispetto dell’autonomia siciliana. Ciascuno è chiamato ad adoperarsi secondo quanto in proprio potere per raggiungere quello che rimane un comune obiettivo”.
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