Dopo l’inaugurazione, il 15 marzo scorso, della “panchina Lilla” nell’area di ingresso dell’Ospedale “Maggiore” di Modica, il club di Modica promuove, come peraltro annunciato, una conferenza sul tema: “Anoressia e bulimia: come, quando e perché”. L’appuntamento è per martedì 25 marzo alle ore 11.30 nell’aula magna del Liceo Classico “Galilei-Campailla” a Modica. Il programma prevede […]
Vittoria: il trionfo del cemento sulla natura? La strage di alberi in Piazza Cavour a Scoglitti accende la polemica
16 Feb 2025 19:24
L’associazione ambientalista Fare Verde Vittoria lancia l’allarme e denuncia una strage di alberi , con la giustificazione di un progetto di riqualificazione. Si tratta dei pini adulti di Piazza Cavour a Scoglitti, sacrificati in nome di un restyling che, a detta dell’amministrazione comunale, dovrebbe migliorare l’area e rappresentare un modello di gestione del verde pubblico che appare ormai consolidato. Un copione già, denuncia l’associazione, visto in altre aree della città, dove cemento e design urbano prevalgono sulle esigenze ambientali e sul diritto dei cittadini a vivere in spazi più verdi e salubri.
Un’idea di città in dissonanza con la visione green
Mentre molte città italiane ed europee puntano sul rimboschimento e sulla tutela del verde urbano, a Vittoria si assiste all’ennesima operazione di spoliazione ambientale. Fare Verde Vittoria sottolinea come questo approccio sia in netta controtendenza rispetto alle politiche adottate altrove, dove la lotta ai cambiamenti climatici e la qualità della vita spingono le amministrazioni a proteggere e ampliare il patrimonio arboreo.
Una richiesta di stop e un piano di compensazione
L’associazione chiede a gran voce un immediato ripensamento della gestione del verde cittadino, un cambio di rotta che tenga conto delle istanze dei cittadini e delle direttive ambientali che sempre più città stanno adottando. Al centro delle richieste c’è una programmazione chiara e vincolante per la compensazione degli alberi abbattuti: piantare nuovi alberi per sostituire quelli eliminati dovrebbe essere una regola inderogabile, non un’opzione. Il rischio, oltre al danno ambientale immediato, è quello di un danno culturale a lungo termine: se le nuove generazioni crescono in una città sempre più spoglia di verde, quale sarà il loro rapporto con la natura e la sostenibilità?
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