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Via Padre Giovanni Tumino chiusa per motivi di sicurezza. Chiavola: “Una scelta penalizzante per tutti”
19 Lug 2019 11:18
Numerose le sollecitazioni ricevute da diversi cittadini per la inopportuna chiusura della via Padre Giovanni Tumino, importante arteria di sfogo che, dal Giardino Rosa, da via Aldo Moro, porta direttamente alla provinciale per Chiaramonte Gulfi, in prossimità della rotatoria di viale delle Americhe. A rilevarlo Mario Chiavola, capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Ragusa. “E’ un’arteria – sottolinea Chiavola – che permette di bypassare il viale delle Americhe e di smaltire il traffico il traffico sulla principale via di uscita della zona nord ovest della città. Una strada che, da anni, è stata riscoperta per la sua comodità e che, all’improvviso, si scopre ‘poco sicura’. Indubbiamente i ritardi cronici, comuni a tutte le strade della città, per la manutenzione del manto di asfalto, per il decespugliamento, la rendono non ottimale in termini di sicurezza, ma non è che si possono chiudere tutte le strade di Ragusa dove qualcuno ‘stabilisce’ che non c’è sicurezza.
Pare che tutto sia nato dalla lettera di un residente che, a nome anche dei vicini, avrebbe messo in guardia gli uffici competenti sulle eventuali responsabilità del Comune per eventuali incidenti. Istanza subito raccolta, che avrebbe determinato la decisione di ridurre la circolazione con un senso unico in direzione provinciale per Chiaramonte. Apriti cielo, i residenti non vogliono essere dirottati, in uscita, verso la provinciale per Chiaramonte per affrontare la rotatoria di viale delle Americhe e ritornare verso il centro città.
Allora, decisione salomonica, si chiude la strada, riservandola, di fatto, ai residenti, jersey poco prima dell’incrocio con la provinciale, tabella di strada senza uscita all’imbocco dalla parte di via Aldo Moro. Una soluzione che appare strategicamente progettata, sulle basi delle voci circolanti sull’autore della nota dei residenti che sarebbe un quasi notabile residente che, nel 2019, avrebbe scoperto che la larghezza della strada non è tale da consentire la minima sicurezza”. “Destano numerose perplessità – continua Chiavola – le diverse misure adottate, in tempi relativamente brevi, e la totale assenza di comunicazione sull’argomento da parte di una amministrazione solitamente prodiga di comunicati stampa.
Nulla da eccepire se si scopre, oggi, che la strada non è sicura, ma serve sapere quali saranno gli interventi da adottare, in tempi stretti, per riaprire al traffico l’arteria che deve essere messa in sicurezza, con gli opportuni interventi e accorgimenti. Rifare il manto stradale, peraltro rinnovato ultimamente, meglio che in altre importanti vie, eliminare erbacce e sterpaglie sul ciglio stradale, deve essere ordinaria amministrazione. Anche interventi straordinari non sembrano impossibili, anzi doverosi da parte di una amministrazione alla quale non mancano i fondi necessari per un intervento di questo tipo”.
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