UNIVERSITÀ FA MARCIA INDIETRO SULL’ACCORDO TRANSATTIVO

Dense nubi si profilano all’orizzonte per la firma dell’accordo transattivo con l’Università di Catania da parte di Provincia, Comune di Ragusa e Consorzio Universitario. Uno stop arriva dal direttore generale dell’Università degli Studi di Catania, Lucio Maggio, che ha trasmesso un parere del presidente del Collegio dei revisori dell’Università, dottor Antonio Caruso, il quale manifesta ‘forti perplessità in ordine ad un’eventuale accettazione dell’Università dell’accordo transattivo’. Così mentre si era in attesa della comunicazione dei vertici dell’Università di Catania per la firma dell’accordo transattivo, ecco la doccia fredda.

“Abbiamo ricevuto ieri – affermano il Commissario Straordinario della Provincia di Ragusa, Giovanni Scarso e il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale – una comunicazione del direttore generale dell’Ateneo di Catania, Lucio Maggio che ci informa del parere reso dal presidente del collegio dei revisori dei conti dello stesso Ateneo che mostra perplessità circa l’accordo transattivo col Consorzio Universitario, la Provincia di Ragusa e il comune di Ragusa perché il piano di rientro debitorio è ulteriormente ed eccessivamente dilatorio. Ci chiediamo: a che gioco stiamo giocando? Il Rettore non si fa trovare, non dialoga con le Istituzioni iblee e cosa ancora più grave dopo aver raggiunto un’intesa su una bozza di transazione con i vertici del Consorzio Universitario Ibleo e aver dato l’okay alla firma, a tempo abbondantemente scaduto blocca tutto con una nota del direttore generale suffragata da un parere del Collegio dei Revisori dei Conti che suona come un disimpegno dell’Università ad inserire il primo anno del corso di laurea di mediazione Linguistica nel manifesto degli studi del prossimo anno accademico”.

La comunicazione dell’Università di Catania di fatto sospende la possibilità al nuovo accordo transattivo col Consorzio Universitario Ibleo.

“Non siamo più disposti a tollerare questa situazione e questo atteggiamento irriguardoso nei confronti di due Istituzioni – aggiunge il Commissaario Scarso – come la Provincia e il comune di Ragusa. Il rettore non può prendersi gioco di due Enti pubblici e di un consorzio. Prima ci impone il diktat della firma dell’accordo transattivo come unica condizione per inserire il primo anno del corso di mediazione Linguistica, per poi farci avere, alla vigilia di ferragosto, un parere negativo del presidente dei revisori dei conti, allorché era stato già individuato un Notaio disponibile alla sottoscrizione della transazione . Crediamo che a questo punto l’unica soluzione sia la strada giudiziaria. Il Consorzio dovrà chiedere adire il Tar di Catania e chiedere la sospensiva del manifesto degli Studi che non prevede il primo anno del corso di mediazione Linguistica e citare per danni l’Università di Catania che non ha rispettato la vecchia transazione. Per i debiti del Consorzio, l’Università continui a seguire la strada dei decreti ingiuntivi e il Consorzio si difenderà nelle sedi competenti. Questa ‘mossa’ dell’Ateneo di Catania ha fatto venire allo scoperto le reali intenzioni del Rettore dell’Università di Catania che vuole liberarsi così di Ragusa”.

 

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