Una Sinistra viva e vera: la festa a Ragusa accende cuori e coscienze

Una comunità politica che non si arrende e che rilancia, con chiarezza, i suoi valori e le sue battaglie: sabato sera, nella cornice del Giardino Ibleo, si è svolta la festa provinciale di Sinistra Italiana, occasione non solo di socialità ma soprattutto di impegno e di proposta.

Al centro dell’appuntamento, introdotto dagli interventi della segretaria provinciale Marcella Borrometi e del segretario regionale Pierpaolo Montalto, i temi cruciali che attraversano l’attualità italiana e internazionale. Dalla tragedia di Gaza, definita senza mezzi termini “un genocidio sotto il silenzio dei governi occidentali”, alla precarietà del lavoro, passando per la crisi climatica, il potere ancora forte delle mafie, fino ai rigurgiti fascisti che sempre più spesso tornano a contaminare il discorso pubblico.

Un richiamo forte è stato lanciato sul voto referendario dell’8 e 9 giugno, in cui Sinistra Italiana invita a votare cinque SÌ per “un lavoro meno precario, più sicuro, più dignitoso” e per il riconoscimento della cittadinanza a chi vive e lavora in Italia. “Non è solo un voto – ha sottolineato Borrometi – è un atto di disobbedienza civile e di speranza”.

Dopo la parte politica, la serata è proseguita con lo spettacolo teatrale “Bartali”, a cura dell’associazione Santa Briganti. In scena Peppe Macauda, accompagnato dal musicista Alessandro Nobile, ha dato voce alla storia del grande campione del ciclismo italiano che, a rischio della vita, contribuì a salvare centinaia di ebrei durante l’occupazione nazifascista.

Infine, la festa: una cena sociale, la musica dal vivo del gruppo ItineRadio con atmosfere arabe e mediterranee e un gesto simbolico ma fortemente identitario, la distribuzione della Gaza Cola, acquistata dalla federazione provinciale per sostenere concretamente la causa palestinese.

Tanti i nuovi tesseramenti raccolti nel corso della serata, segno che la sinistra iblea continua ad attrarre e a rappresentare chi non si riconosce nelle politiche dominanti. “Siamo vivi, siamo tanti e vogliamo contare”, è stato uno dei messaggi più forti emersi da una serata che ha coniugato militanza e comunità.

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