UNA DOMENICA DI LACRIME AMARE: SI PIANGE ADELE PUGLISI UCCISA DAI TERRORISTI ISIS

Anche in provincia di Ragusa si piangono le vittime dei terroristi Isis, dopo l’attacco in un ristorante di Dacca, in Bangladesh. Tra le venti vittime accertate, ci sono anche nove italiani e tra loro c’è Adele Puglisi imprenditrice tessile, 50 anni, di origini catanesi ma la sua famiglia è di origini iblee. Era solita passare l’estate a Punta Secca dove era attesa proprio in questi giorni, al rientro dal Bangladesh dove lavorava come manager dell’Artsana, azienda di produzione di articoli sanitari che a Dacca ha uno stabilimento. Persona solare, amante del mare, la Puglisi era andata a cena con colleghe e amiche al ristorante “Holey Artisan Bakery”. Poi l’irruzione dei terroristi, i momenti drammatici, la morte. Ad aspettarla a Punta Secca c’erano il fratello Matteo e il cugino Costantino che si erano già trasferiti nella casa di villeggiatura che la famiglia possiede da tempo nel borgo marinaro dove a lungo ha vissuto il padre, un colonnello dell’esercito, e dove si recava di frequente durante i suoi rari viaggi in Italia di rientro dall’estero. Sarebbe dovuta arrivare questo sabato sera. Adesso la piangono i parenti e gli amici più cari ma anche i tanti conoscenti che a Punta Secca durante l’estate l’avevano conosciuta. In questa che è una guerra di solo terrorismo, ma che spesso viene scambiata come guerra di popoli e peggio ancora di religioni, la stessa Puglisi aveva preso una posizione sulla sua pagina facebook, quando, in occasione degli attentati terroristici di Parigi, a novembre dello scorso anno, aveva commentato con “è vergognoso” il titolo “Bastardi islamici” che aveva fatto il quotidiano Libero, e aveva aderito alla petizione online per chiedere la rimozione dell’allora direttore Maurizio Belpietro dall’ordine dei giornalisti. Aveva insomma difeso chi è di religione islamica, differenziandoli, come è giusto che sia, dall’assioma islamico uguale a terrorista. Quei terroristi che non hanno avuto pietà nell’ucciderla barbaramente come hanno fatto con tutte le altre vittime.

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