Un successo oltre ogni aspettativa la seconda edizione del festival “3drammi3”

RAGUSA – Un fine settimana all’insegna dell’emozione grazie ad una delle manifestazioni che si è saputa conquistare, già solo alla sua seconda edizione, un posto di assoluto rilievo nel panorama culturale ibleo. Con l’ennesimo successo di pubblico, si è concluso domenica sera il festival “3drammi3” che da venerdì scorso si è svolto a Ragusa Ibla. Una seconda edizione, promossa come sempre dal Comune di Ragusa – Assessorato agli Spettacoli e dal Teatro Donnafugata di Ibla, con il sostegno di Pasticceria Di Pasquale per la cultura, che ha mostrato una crescita sostanziosa, in termini di offerta culturale e soprattutto di presenze. Durante tutto il fine settimana in centinaia hanno “invaso” i giardini privati dei palazzi nobiliari o il cortile della facoltà di lingue, trovando spazi inediti e mai visti.

Un’edizione che si porterà dietro l’enorme pregio di avere regalato ad un pubblico numerosissimo un momento di estrema suggestione, con la rappresentazione dal vivo di “Prometeo incatenato” di Eschilo, sulla scalinata del Duomo di San Giorgio, sabato sera. Un teatro naturale di rara bellezza, il cui fascino è stato accresciuto dall’eccezionale capacità interpretativa degli attori-allievi dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico, diretti da Antonio Zanoletti, che hanno rapito i tantissimi spettatori presenti, molti dei quali turisti.

Seguitissime anche le tre conversazioni dedicate alle tragedie greche attualmente in scena a Siracusa, formula alla base del festival “3drammi3”, con la partecipazione di alcuni degli stessi attori impegnati al Teatro Greco aretuseo che hanno appassionato il pubblico con la lettura o la recitazione dei brani tratti dalle opere stesse. Interessanti gli aneddoti, le curiosità, gli antefatti emersi da questi approfondimenti che hanno regalato spesso una chiave di lettura più profonda della singola tragedia, del suo autore e della stessa rappresentazione. L’incontro di venerdì è stato dedicato alla tragedia “Fenicie” al Giardino del Circolo di Conversazione; sabato focus su “Sette contro Tebe” nell’androne del Palazzo Di Quattro, mentre domenica sera approfondimento su “Le Rane” nel cortile del Convento di Santa Teresa con uno straordinario Mario Incudine che ha poi messo in scena #controcunto, uno spettacolo con protagonisti gli stagisti che hanno preso parte durante il festival allo stage sul “cuntu” siciliano, ispirato a “Le Supplici” che Incudine ha portato in passato in scena in dialetto siciliano con Moni Ovadia. Tutti gli incontri hanno visto la moderazione dell’avvocato Giuseppe Piccione, presidente dell’associazione “Amici dell’Inda” e del professore Giampaolo Renello. “Siamo soddisfatte del grande calore che la gente ci ha mostrato in questi giorni – commentano le curatrici del festival, le sorelle Vicky e Costanza Di Quattro e Clorinda Arezzo – Già lo scorso anno il pubblico aveva apprezzato l’idea alla base del nostro festival, ma quest’anno possiamo dire di avere oltrepassato ogni aspettativa, grazie ad un’affluenza più numerosa, ma soprattutto più appassionata che ci ha ripagato di tutto il lavoro fatto nei mesi precedenti per la realizzazione di questa seconda edizione”. Un festival destinato a crescere perché da sono numerose le idee che si sono sviluppate alla conclusione. “Un’iniziativa su cui come Amministrazione comunale abbiamo fortemente creduto – spiegano all’unisono il sindaco Federico Piccitto e il vicesindaco Massimo Iannucci – La proposta culturale è cresciuta notevolmente e l’enorme successo riscontrato con la rappresentazione di “Prometeo incatenato”, così ricca di suggestioni, ne è la riprova. Ragusa Ibla ha trovato il suo teatro greco perfettamente però incastonato nel barocco”. Il festival ha goduto del patrocinio del Comune di Ragusa – Assessorato agli Spettacoli, dell’Istituto nazionale del Dramma Antico, del Teatro Donnafugata, dell’Associazione Amici dell’Inda, e della collaborazione e il supporto di Pasticceria Dipasquale progetto per la cultura, S.D.S. Facoltà di Lingue Ragusa – Università di Catania, Circolo di Conversazione e Associazione A Porte Aperte.

foto di Giuseppe Borno’

 

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