UN SOSTEGNO AI GIOCATORI D’AZZARDO PATOLOGICI

Il fenomeno del gioco d’azzardo patologico risulta, purtroppo, in forte crescita anche nell’area iblea. Stando alle stime fornite dall’Asp, sarebbero circa tremila i giocatori compulsivi presenti sul territorio del Ragusano. Di questi, ottocento in uno stadio avanzato molto grave. Ma solo il 12% degli ottocento è in cura. Significa che c’è ancora molto da fare sul fronte della sensibilizzazione. Ed ecco perché, dopo il protocollo d’intesa firmato con le istituzioni, la diocesi e l’azienda sanitaria provinciale, l’Ufficio per la Pastorale della salute, diretto da don Giorgio Occhipinti, ha ufficializzato la formazione ufficiale del gruppo di auto aiuto. “Si tratta – spiega don Occhipinti – di una nuova realtà, che già da qualche settimana si riunisce in privato con alcune persone che hanno aderito al progetto, tendente a fornire un punto di riferimento ai cittadini che vivono la drammatica esperienza del gioco d’azzardo patologico. E’ chiaro che stiamo parlando di una ulteriore iniziativa che va ad integrarsi all’aiuto fornito dai medici di famiglia e dal Sert”. Il gruppo di auto aiuto, guidato da Giovanni (il cognome resta nell’anonimato così come le identità di tutti i partecipanti al gruppo), si riunisce due volte alla settimana (l’ultimo incontro ieri mattina nei saloni parrocchiali dei Gesuiti, mentre una volta al mese è previsto l’incontro con i familiari.

 “Ho avuto l’occasione di ascoltare le testimonianze di alcuni giocatori – aggiunge don Occhipinti – che mi hanno profondamente commosso e che mi fanno comprendere come il fenomeno meriti di essere affrontato in maniera radicale. Abbiamo, in questi ultimi tempi, raggiunto un altro traguardo, vale a dire la realizzazione di una guida per le famiglie grazie anche alla grande disponibilità dell’Asp 7. La guida sarà distribuita a tappeto nelle scuole, nelle parrocchie e negli ambienti dove si ritiene che il fenomeno possa essere largamente diffuso. Abbiamo già in mente la prossima iniziativa. Vale a dire l’incontro organizzato con Confcommercio rivolto ai gestori di sale da gioco, bar, tabaccai, edicole, ecc., e soprattutto l’incontro con le scuole. Abbiamo iniziato questo itinerario con una conferenza sul gioco d’azzardo patologico il 7 giugno 2012. Pensiamo di avere già compiuto importanti passi in avanti che continueranno per aiutare tutti coloro che cadono in questa trappola a volte senza uscita”. Chi avesse bisogno di informazioni può rivolgersi al centralino dell’Associazione giocatori anonimi, al numero 338.1271215, oppure al Sert dell’Asp. Il responsabile Giovanni chiarisce che è garantito comunque l’anonimato e che il principale ostacolo, per molti giocatori d’azzardo patologici, resta quello di prendere atto del proprio problema e di decidere di affrontarlo come una malattia. Fino a quando lo si considera soltanto un vizio, ha precisato anche Giuseppe Mustile del Sert di Vittoria (presente all’incontro di ieri con Orazio Palazzolo del Sert di Ragusa), non sarà possibile trovare una via d’uscita sostenibile alla fenomenologia riscontrata. Che, sempre più spesso, incide anche con la tenuta del nucleo familiare. Per cui risulta avere effetti sociali davvero devastanti.

 

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