Un progetto per conservare e salvare le “Memorie Orali degli Iblei”. Sarà presentato a Modica il 5 maggio

Un progetto culturale che recupera la storia, i ricordi, le tradizioni spesso trasmesse soltanto oralmente e che rischiano di perdersi per sempre. Ed invece, anche grazie alle tecnologie digitali, vengono salvate e messe a disposizione delle giovani generazioni. Un contenitore multimediale di racconti del passato che restituisce l’immagine complessiva della storia di ogni singolo individuo contribuendo così a fortificare il sentimento di appartenenza alla nostra terra.
Sabato 5 maggio alle ore 18:30, presso Palazzo Grimaldi di Modica, Marcella Burderi ideatrice del progetto, Filippo Galati informatico e curatore degli aspetti tecnici e il professore Giuseppe Barone presidente della Fondazione Grimaldi, presenteranno al pubblico il sito ufficiale di Memorie Orali degli Iblei raggiungibile all’indirizzo www.memorieoralidegliiblei.it.
Un progetto nato dalla fine degli anni Novanta grazie alla passione della raccolta di racconti della tradizione iblea della stessa ideatrice. Col tempo tutto quello che era chiuso gelosamente dentro un hard disk, è stato condiviso su una piattaforma online ed aperto a tutti. All’interno del sito vi sono varie tematiche descritte con dovizia di particolari e bellissime foto: la seconda guerra mondiale, il matrimonio, le preghiere, la mietitura, le feste religiose, i canti, le leggende. Un modo per raccontare direttamente la memoria preziosa della storia del nostro territorio.
“Memorie Orali degli Iblei è dunque un modo per avvicinarsi alla cuspide sud orientale della Sicilia. Sicilia nelle Sicilie, isola nelle isole, come suggeriva l’acutissimo Bufalino”, spiega l’ideatrice e curatrice Marcella Burderi. Il sito si rivolge anche alla comunità siciliane nel mondo, in quanto contribuisce a riscoprire le radici da cui esse provengono e mai del tutto troncate.
Infine, il progetto si rivolge a tutti coloro che vogliono conoscere in maniera più approfondita il territorio degli iblei in una sorta di viaggio alla scoperta non solo del mare, della campagna, del barocco o dei piatti della tradizione, ma anche della sua gente più semplice e generosa.
“Memorie Orali degli Iblei” è frutto di una ricerca di Oral History compiuta da Marcella Burderi nel corso del XXX ciclo del Dottorato di Ricerca della facoltà di Scienze Politiche di Catania. La ricerca ha avuto come scopo il rinvenire la memoria della II guerra mondiale negli Iblei. 180 gli intervistati. Tra loro i soldati di allora, ragazzi poco più che ventenni, chiamati alla leva e poi alla guerra, di cui tutti portarono addosso i segni. Le donne, testimoni di una silenziosa eppure ostinata resistenza alle dure condizioni che la guerra imponeva. I bambini coi loro ricordi quasi sempre divertiti e ammirati oggi anziani sbalorditi davanti al loro ricordo quasi gioioso. “Questi testimoni – spiega ancora la Burderi – costituiscono un racconto corale ma dalle mille sfumature che diventa memoria multipla impossibile da racchiudere in un’unica categoria e che parla sì di guerra ma anche delle pratiche per esorcizzarla: le preghiere, la superstizione, le pratiche per allontanare il malessere quotidiano, i prodotti della natura dalle proprietà terapeutiche, le orazioni ai santi protettori, le giaculatorie della mietitura e quelle per augurarsi un buon pane, i piatti tradizionali, gli abiti, le arti e i mestieri. Insomma la voce di un territorio vasto che va dal mare alla collina ai monti, dalle cittadine alla campagna”. Più di 400 gli spezzoni di interviste corredate da immagini fotografiche che recuperano la memoria e, attraverso il digitale, la consegnano ai posteri.

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