Un museo ferroviario per la stazione di Modica in stato di abbandono

Lo stato in cui versano gli immobili dello storico Deposito Locomotive di Modica è talmente degradato da spingere  il Comune a inoltrare una diffida a RFI.

Tali immobili antichi e caratterizzanti l’identità del paesaggio urbano della Città di Modica e di tutta la tratta ferroviaria iblea sono meritori di un’adeguata azione di recupero e valorizzazione in quanto beni che rientrano nel patrimonio della nostra archeologia industriale e non solo; a tal proposito l’attuale legislazione sui beni culturali e ambientali (D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 e successive modifiche) è piuttosto chiara, avendo gli immobili in oggetto un’età superiore ai 70 anni.

La Stazione di Modica con il suo Deposito ha rivestito un ruolo di primissimo piano nella storia della linea ferroviaria Siracusa-Gela, attualmente oggetto di grande attenzione sia per il potenziamento del trasporto vicinale, sia per il successo dei treni turistici (a proposito dei quali ritengo ci sia ancora molto da lavorare, soprattutto nel rapporto tra il territorio e gli enti organizzatori Regione Sicilia e Fondazione FS Italiane). Era ed è (anche logisticamente) la porta di ingresso al tratto più spettacolare della nostra ferrovia con i suoi scorci naturalistici mozzafiato, i paesaggi del barocco, le gallerie, i ponti e la spettacolosa ed ardita rampa elicoidale di Ragusa.

I fabbricati del Deposito Locomotive citati nella diffida in questione ospitarono numerose le vaporiere del gruppo FS 740, vere e proprie colonne portanti nello sviluppo del trasporto su ferro del nostro secondo dopoguerra; alcune unità un tempo assegnate proprio a Modica – le 740 244 e 451 – oggi sono preservate nel parco rotabili storici e potrebbero qui ritrovare la propria casa.

Di più, la particolare disposizione del piano di stazione fa di Modica e di questi fabbricati un vero e proprio unicum nel panorama ferroviario italiano ed ovviamente uno dei complessi architettonici ferroviari più caratterizzanti della Siracusa-Gela.

Alla stazione di Modica e al suo Deposito è legata la vicenda della nascita di Salvatore Quasimodo e quella della vita di numerose famiglie modicane, sapientemente raccontate dal Prof. Emanuele Minardo nel suo “Rotaie Vissute”.

Questi fabbricati sono un monumento della memoria iblea e meritano di ospitare un Museo Ferroviario.

DANIELE PAVONE

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it