Un grande poliziotto e un grande uomo: Vittoria ricorda il questore Marcello Guglielmino

Il ricordo di un grande poliziotto e di un grande uomo. Un uomo che ha lasciato il segno nella vita della città e nel cuore di chi lo ha conosciuto. Il questore Marcello Guglielmino, morto sette anni fa, ha retto il commissariato di Vittoria per 12 anni, dal 1992 al 2004. Erano gli anni di piombo, gli anni in cui gli omicidi insanguinavano le strade della città.
Guglielmino, insieme all’allora dirigente della Squadra Mobile, Giuseppe Bellassai oggi questore di Catania dopo essere stato a Benevento) e insieme ai carabinieri, coordinò una serie di operazioni di Polizia che sgominarono e annientarono il clan Dominante Carbonaro. Memorabili le operazioni di Polizia e gli arresti seguiti alla strage de 2 gennaio 1999, che portarono in carcare esecutori e presunti mandanti, che oggi scontano l’ergastolo. Durante i suoi anni vennero arrestati numerosi esponenti della Stidda e di Cosa Nostra. Ieri la città di Vittoria gli ha conferito il premio “Vittoria Insigne” alla memoria e gli ha intitolato un tratto di via Cavour, lo slargo antistante la scuola Giovanni XXIII – Vittoria Colonna.
Marcello Guglielmino è morto prematuramente a causa di una malattia. Alla cerimonia sono intervenuti il
sindaco Francesco Aiello, il questore di Catania Giuseppe Bellassai, che lavorò per anni fianco a fianco con Guglielmino. C’erano anche la moglie Francesca, i figli Francesca Chiara, Stefano (oggi magistrato a Locri, dopo gli anni da uditore giudiziario a Palermo) ed Enrico. C’era anche il Questore di Ragusa, Marco
Giambra, l’attuale dirigente del commissariato, Giovanni Arcidiacono, tutti i colleghi che operarono con lui
negli anni in cui la “squadra” di Vittoria riuscì a smantellare la consorteria criminale.
Marcello Guglielmino ha lasciato in segno. In coloro che lo hanno conosciuto, in coloro che hanno sentito
parlare di lui. Abilissimo poliziotto, ottimo investigatore, un uomo dal tratto gentile e con una grande forza
morale. Bisognerà ancora scrivere la sua storia.

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