UN GESTO SIMBOLICO DAL RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO

I sindaci della provincia di Ragusa stamane dal Prefetto Giovanna Cagliostro. L’incontro urgente per comunicare di non potere garantire le operazioni elettorali del prossimo fine settimana a causa dei motivi di ordine pubblico generati dall’esasperazione dei lavoratori municipali e di quelli dell’indotto. Gi undici primi cittadini iblei (mancava Ragusa, in questo momento commissariato) si sono sfilati la fascia tricolore, consegnadola simbolicamente al rappresentante del Governo nazionale. Una situazione gravissima, con un solo precedente nella storia della provincia.

“I mancati trasferimenti dalla Regione – spiega, a nome di tutti i sindaci, Piero Rustico – hanno impedito il pagamento delle ultime mensilità di stipendio all’interno dei nostri enti, una situazione che precipita di ora in ora. I dipendenti comunali, a causa della scarsa attenzione al dramma che stanno vivendo, si rifiutano ora di effettuare lo straordinario elettorale. Da ufficiali di governo abbiamo voluto e dovuto segnalare questo rischio e insieme far presente l’impossibilità dei nostri comuni di gestire una situazione di alta tensione sociale, che andrà peggiorando se non si avranno risorse economiche. Le fasce sono state simbolicamente posate sul tavolo del Prefetto, per rappresentare la impossibilità di amministrare in queste condizioni. Il Prefetto Cagliostro ha condiviso questa preoccupazione, impegnandosi a segnalare questa grave criticità alla Regione e al Governo nazionale. Le organizzazioni sindacali stanno concertando d’intesa con noi azioni di mobilitazione da parte dei lavoratori stessi. Diamo piena disponibilità per ogni azione utile ed efficace per il raggiungimento di un obiettivo.  

Una protesta che vede compatti, a fianco delle istituzioni, i rappresentanti delle confederazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

“Rappresentiamo un unico blocco sociale che ha come interlocutori i Governi regionali e nazionali – spiega Giovanni Avola, segretario generale della Cgil di Ragusa – una posizione di assoluta sintonia a fianco dei lavoratori. Garantire le elezioni è certamente un fatto da anteporre a tutto ma, sebbene la legge preveda la precettazione in casi estremi, chi può garantire la presenza dei lavoratori precettati? E’ giusto che si sappia che il rischio è reale e concreto. Questa vicenda fa da epilogo alle azioni di un governo regionale miope, che non ha saputo interpretare esigenze del territorio”.

I sindaci denunciano l’assenza degli interlocutori sia a livello regionale che nazionale, ma non solo. Persino l’Anci è accusata di latitare in tutti questi mesi di gravi disagi. Le amministrazioni sono state costrette a “navigare a vista”, sulla base di notizie frammentarie circa le scelte della giunta regionale. Un problema di non facile soluzione che il Prefetto cercherà di sottoporre nelle sedi opportune.

“Non si tratta di racimolare i fondi necessari a pagare una mensilità – conclude Rustico – perchè se nessuno ci dà risposte immediate non sappiamo più cosa fare, assistiamo ad un dramma mai vissuto prima. Si tratta di un ammanco di circa 25 milioni di euro per l’intera provincia. Una bomba ad orologeria che a breve non riusciremo più a disinnescare”.

 

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