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Un fiume di droga nel ragusano. Operazione Country Hide. NOMI e FOTO
31 Ott 2019 12:43
Da questa notte oltre 50 Carabinieri della Compagnia di Ragusa, supportati dai Carabinieri “Cacciatori di Sicilia”, dalle unità cinofile e dal Nucleo Elicotteri, stanno conducendo un’operazione di polizia giudiziaria che ha permesso di ricostruire la rete e gli intrecci della criminalità iblea nel sempre florido settore della vendita di sostanze stupefacenti. 10 le persone arrestate (di nazionalità italiana, albanese, tunisina ed algerina) di un’età compresa tra i 20 e 60 anni, destinatarie del provvedimento cautelare emesso dal GIP del Tribunale di Ragusa, su richiesta della Procura della Repubblica.
L’indagine da cui deriva l’operazione di polizia giudiziaria, è stata denominata “COUNTRY HIDE”, proprio perché l’attività di monitoraggio si è concentrata principalmente sulle zone rurali, ove gli indagati ritenevano, erroneamente, di poter agire indisturbati e lontano da controlli ed interferenze da parte delle Forze dell’Ordine.
Durante l’indagine è stato possibile dunque, raccogliere elementi indiziari tali da poter acclarare l’esistenza di una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti di diverse tipologie, dalla marijuana all’hashish, dalla cocaina all’eroina. Nel corso delle operazioni di controllo, monitoraggio ed osservazione è stato possibile addivenire anche ad una serie di furti commessi da alcuni degli indagati perpetrati sia all’interno delle aziende agricole, sia negli impianti serricoli.
Pertanto, partendo da questi presupposti e considerato, inoltre, il forte allarme sociale che derivava dalla commissione di tali attività delittuose, i Carabinieri del NORM – Sezione Operativa – della Compagnia di Ragusa hanno intrapreso una complessa attività d’indagine volta a disarticolare i canali di approvvigionamento e smercio di sostanze stupefacenti nonché i furti perpetrati dagli indagati in un territorio in cui la maggiore fonte di sostentamento deriva dal settore agricolo.
Il monitoraggio informativo sul fenomeno illecito perseguito ha consentito, al termine dell’attività d’indagine, di individuare quattro gruppi distinti di soggetti dediti alla commissione di reati:
1. AGNELLO Raffaele operante nella zona di Marina di Ragusa e Santa Croce Camerina, dedito alla vendita di sostanze stupefacenti;
2. MASI Cristian operante nella zona di Santa Croce Camerina, dedito alla vendita di sostanze stupefacenti;
3. RUCI Mesar, con i connazionali LIKO Enea e LIKO Francesko, dediti alla commissione di furti nelle aziende agricole;
4. GUETTACHE Abdenaur, unitamente ai connazionali MANSOUR Faical, BEN HASSEN Abderrahmane, attivi nella zona di Santa Croce Camerina e Punta Braccetto nello spaccio di sostanze stupefacenti; EL KALEM Salem dedito allo spaccio nella zona di Donnalucata; JABALLAH Fouad dedito allo smercio nella zona di Vittoria.
Sin dai primi accertamenti sono stati individuati i luoghi principali in cui si concretizzavano lo smercio di sostanze stupefacenti ed i furti nelle serre. Caratteristica in comune: la campagna. Aree estese di superficie di terreno aperto, sorvegliabile, fuori e lontano da centri urbani o da importanti centri abitati, a bassa densità di popolazione e dunque abitata per lo più da qualche comunità rurale, di difficile accesso da parte dei comuni mezzi di trasporto: queste le connotazioni ambientali scaltramente scelte dai gruppi operativi per prevenire interferenze da parte delle Forze dell’Ordine. E’ stato possibile dunque individuare principalmente quattro aree ben distinte:
– da una parte vi era l’abitazione di AGNELLO Raffaele, sita in una zona rurale e ben lontana dal centro abitato, precisamente localizzata in Contrada Monsovile nel tratto tra Marina di Ragusa e Ragusa;
– l’altra area si addossava sui comprensori gravitanti intorno alle zone frequentate da RUCI MESAR e dai suoi connazionali LIKO ENEA e LIKO FRANCESKO, consistenti sia nel centro abitato di via Tolstoj di Santa Croce Camerina (RG), sia nell’abitazione sita in una campagna localizzata in Contrada Petraro nei pressi dei quali sono stati messi a segno diversi furti nelle aziende agricole;
– un’area, utilizzata da GUETTACHE Abdenaur, unitamente ai connazionali MANSOUR Faical, BEN HASSEN Abderrahmane ed EL KALEM Salem a ridosso delle vie di accesso al Comune di Santa Croce Camerina (RG), precisamente SP 36 che consentiva da un lato di mantenere la base operativa in una zona prettamente rurale, dall’altra permetteva agli acquirenti provenienti a volte anche da Province limitrofe, di individuare facilmente il luogo di smercio;
– l’ultima area si focalizzava in zone urbane di volta in volta indicate dallo spacciatore JABALLAH Fouad, operante nel Comune di Vittoria (RG).
I prevenuti ritenevano dunque, erroneamente, di aver creato delle cosiddette “zone franche”, in quanto di difficile sorveglianza e controllo per gli operatori delle Forze di Polizia. Inoltre la conformazione naturale di tali luoghi consentiva di celare le varie sostanze stupefacenti tra i campi limitrofi così da evitare che, un controllo da parte degli inquirenti, avesse dato un esito positivo. Da queste accortezze si può già ben delineare la personalità criminale degli indagati, nonché l’astuzia e la furbizia adoperata nelle scelte tattiche volte a pianificare, progettare ed attuare le condotte criminali.
L’attività d’indagine ha consentito di accertare numerosissimi episodi di spaccio, per lo più avvenuti nelle zone rurali ma talvolta anche nel centro abitato. Gli stupefacenti sul mercato erano disparati: dalla marijuana, all’hashish, sino ad arrivare alla cocaina ed all’eroina. I contatti tra gli acquirenti e gli spacciatori avvenivano spesso attraverso un incontro diretto. L’acquirente dunque si recava direttamente presso i predetti luoghi di smercio per avanzare la richiesta di stupefacente ed ottenerlo immediatamente. Altre volte invece, per i “clienti di fiducia”, era lo spacciatore ad effettuare la consegna “a domicilio”. Ciò consentiva ai Carabinieri non solo di ricostruire la rete criminale operante e le strategie utilizzate, ma anche di sequestrare ingenti quantitativi di stupefacente, di trarre in arresto diversi soggetti in flagranza di reato, nonché di segnalare alla locale Prefettura molti giovani acquirenti per l’uso personale.
Già nel novembre del 2018 sono stati recuperati circa 850 gr di marijuana in possesso a MASI Cristian, pronti per essere immessi sul mercato.
In altre occasioni invece, venivano recuperate le diverse dosi di “eroina” poco prima spacciate dai soggetti di nazionalità tunisina, sia nel Comune di Santa Croce Camerina che di Vittoria.
Tuttavia l’azione di contrasto dei Carabinieri ha raggiunto il massimo livello il 9 febbraio 2019 quando, a seguito di una prolungata e complessa perquisizione domiciliare, sono stati arrestati i coniugi AGNELLO, poiché all’interno della villetta di proprietà contraddistinta da un ampio giardino che la circoscriveva sia nella parte antistante l’ingresso che sul retro dove era situata una grande piscina e una grande estensione di terreno, sono stati rinvenuti disseminati in nascondigli insospettabili (come sacchi contenente pagliericcio; sacchi colmi di rami tagliati; nel vano cabina del motore della piscina ecc.):
– 103 gr d Cocaina;
– 3 kg di Hashish;
– 2 kg di Marijuana.
Inoltre, è stata rinvenuta un’importante somma di denaro, 6.675,00 euro, la cui provenienza è apparsa sin da subito ingiustificata e quindi sequestrata in quanto ritenuta provento dell’attività illecita di spaccio di stupefacenti atteso che i coniugi non esercitavano alcuna attività lavorativa. A tal proposito sono stati effettuati specifici accertamenti patrimoniali, che hanno consentito di comprovare la sproporzione tra la capacità reddituale dell’indagato e le sue possidenze patrimoniali e, in particolare, all’immobile suddetto che non trova giustificazione alcuna se non in una illecita accumulazione di risorse economiche derivante dall’attività delittuosa. Infatti, la villetta a due piani si presenta, come accertato in quell’occasione, completamente ristrutturata, con annessa veranda, ampio giardino con fontana, terreno agricolo e provvista di un’ampia piscina, tutte condizioni certamente incompatibili con la capacità reddituale espressa dall’indagato e dal suo nucleo familiare. Per tali motivi la villetta, a seguito dell’odierna operazione, è stata sottoposta a sequestro preventivo ( per il combinato disposto dell’art. 85 bis d.P.R. 309/90 e dell’art. 240 bis c.p.).
Per quanto concerne invece i reati predatori, l’indagine ha consentito di addivenire ai responsabili di svariati furti ai danni di aziende agricole. Gli indagati infatti avevano compiti ben specifici. Dapprima venivano effettuati veri e propri sopralluoghi che consentivano di individuare in maniera precisa e preliminare le serre da saccheggiare. Una volta stabilita l’azienda e la data del furto che avveniva per lo più in arco serale/notturno, alcuni di essi avevano il compito di sottrarre ed impossessarsi materialmente delle primizie, provvedendo al caricamento della merce all’interno dell’autovettura, operazioni assicurate da chi, invece, fungeva da “palo”. La merce in questione riguardava ortaggi in genere come:
– oltre 4.600 piantine di peperoni;
– 200 cassette di melanzane raccolte solo la mattina stessa dagli operai dell’azienda;
– consistente quantitativo di limoni;
– 250 kg di zucchine.
Le diverse primizie sottratte venivano in un primo momento accatastate presso le serre in uso agli indagati, così da poterne giustificare la presenza in caso di controllo; in un secondo momento venivano trasportate presso il mercato ortofrutticolo di Santa Croce Camerina (RG), al fine di essere venduta all’interno dei box usando l’accortezza di non emettere fattura e di procedere al pagamento in contante.
La denominazione dell’operazione di Polizia Giudiziaria “COUNTRY HIDE” trae dunque origine dalla circostanza che il fattore comune a tutti gli indagati fosse la campagna e il suo utilizzo quale luogo sicuro e protetto dove poter mettere in atto le condotte delittuose senza essere sottoposti a controlli.
L’attività così espletata dalla Sezione Operativa del NORM di Ragusa ha consentito di ottenere le odierne misure:
Soggetti colpiti dalle misure cautelari in carcere:
1. AGNELLO RAFFAELE, classe 1964, ragusano;
2. RUCI MESAR, classe 1975, albanese;
3. MASI CRISTIAN, classe 1994, camarinense;
4. JABALLAH FOUAD, classe 1986, tunisino;
5. GUETTACHE ABDENAUR, classe 1981, algerino;
6. MANSOUR FAICAL, classe 1977, tunisino;
7. BEN HASSEN ABDERRAMANE, classe 1978, tunisino;
8. EL KALEM SALEM, classe 1989, tunisino.
Agli arresti domiciliari:
9. LIKO FRANCESKO, classe 1993, albanese;
10. LIKO ARTUR, classe 1993, albanese.
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