UN EQUIPAGGIO PER CONDURRE UN GOMMONE. LA POLIZIA INDIVIDUA 3 SCAFISTI, UNO DI LORO È MINORE

 

250 migranti a bordo di 3 gommoni, 3 scafisti per uno dei gommoni, uno di loro è minore. Sono stati identificati dalla Polizia Scientifica per ABUBAKAR Abdallah, nato in Guinea Conacry  il 22.05.1983, SOUARE Madia, nato in Senegal il 17.05.1990 ed il minore A.R. di anni 17 del Senegal.

I responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver  procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

Anche per questo caso di soccorso i migranti sono tutti provenienti da diversi paesi dell’Africa, in parte ospitati presso il C.P.S.A. di Pozzallo ed altri subito trasferiti in centri sull’intero territorio nazionale.

 

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

 

Alle ore 08:20 del 29/07/2015 il Comando Generale delle Capitanerie di Porto riferiva di imbarcazioni con numerosi migranti a bordo in distinti target. L’unità navale “Oreste Corsi” CP 906 e il mercantile “Bremer Anna” battente bandiera tedesca hanno recuperato circa 361 migranti. Oltre all’imbarcazione “Oreste Corsi” anche una seconda unità della Capitaneria di porto Italiana, la CP 291, muoveva in direzione del mercantile tedesco per dare aiuto.

Al termine delle operazioni di soccorsi de migranti provenienti dallo Yemen, Nigeria, Senegal e Gambia e Guinea, parte di questi venivano condotti a Lampedusa e 241 migranti (composti da 207 uomini, 31 donne e 3 bambini), raggiungevano il porto di Pozzallo alle ore 14:15 del 31.07.2015.

 

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Le operazioni di Ordine e Sicurezza Pubblica, nonostante la maturata esperienza sono sempre particolarmente complesse.

La Polizia di Stato nella gestione di tali accadimenti ha coordinato le diverse entità che compongono la macchina organizzativa, al fine di prevedere per tempo l’impiego di risorse specializzate atte a sostenere le esigenze per lo sbarco.

Le operazioni di sbarco non hanno così avuto alcun ritardo, tanto da permettere un’immediata assistenza ai migranti.

Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dal CPSA ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti, complessivamente ieri sono state movimentate quasi 500 persone.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e tanti minori alcuni in tenerissima età.

Alle procedure hanno partecipato tra altri 40 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse,  dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza più ospitali.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. In tempi record sono stati identificati centinaia di migranti approdati.

 

LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri hanno concluso le prime fasi delle indagini in poco più di 12 ore.

È stato anche questa volta un lavoro difficile per gli investigatori ma, alla fine il risultato è stato raggiunto.

In questa occasione la Polizia ha individuato tra i componenti dell’equipaggio un minorenne che per via della sua giovane età e per aver dato un contributo minimale alla condotta messa in atto dai 3 scafisti individuati, è stato solo denunciato in stato di libertà e non fermato.

Dall’escussione dei migranti emergeva che erano in tre quelli che costituivano l’equipaggio pertanto non è stato facile trovarli tra tutti i soggetti sbarcati.

La Polizia decideva di escutere un soggetto che sembrava disponibile a dichiarare chi fossero gli scafisti. Iniziato il verbale, venivano messe subito in evidenza le incongruenze tra quanto narrato da alcuni migranti e la deposizione del volenteroso senegalese.

Dai raffronti delle dichiarazioni e soprattutto dalla comparazione dei migranti indicati, proprio il senegalese veniva indicato non come un normale passeggero ma come colui che aveva condotto il gommone.

Messo davanti all’evidenza dei fatti, ammetteva di aver dichiarato il falso per salvarsi dal carcere ma, non aveva fatto i conti con la Polizia, pertanto è stato interrogato ed ha reso confessione.

Al termine degli accertamenti gli scafisti venivano condotti in carcere a Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria-

Mediamente i migranti hanno pagato 1.000 dollari cadauno, quindi all’organizzazione criminale sono andati oltre 350.000 dollari.

 

 

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 

Nel 2015 sono 83 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 199 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.

 

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it