Un elettrodotto porterà l’energia elettrica dal mare ibleo a Malta

L’avvio delle indagini geognostiche nel mare ibleo aprono la strada alla realizzazione dell’elettrodotto che dovrebbe portare energia elettrica da Ragusa alla dirimpettaia isola di Malta. Nello specifico l’intervento andrà ad individuare la rotta del cavo sottomarino. La Capitaneria di porto di Pozzallo ha emanato l’ordinanza con la quale vengono dettate precise regole per garantire l’esecuzione delle attività di ricerca e per garantire la sicurezza della navigazione nel tratto di mare delle giurisdizione.

CHIESTA L’AUTORIZZAZIONE NEL MESE DI DICEMBRE

A chiedere l’autorizzazione alla ricerca, alla fine dello scorso mese di dicembre, è stata la società “Poliservizi srl” incaricata, dalla società “Fugro Italia spa” nell’ambito del progetto denominato “Interconnector 2”, a curare l’iter autorizzativo per l’esecuzione della campagna di indagini preliminari geognostiche volte a definire la rotta del cavo sottomarino che dovrà essere installato in mare e che andrà a collegare l’isola di Malta alla Sicilia, nello specifico a Ragusa.

LE INDAGINI NEL MARE IBLEO DOVREBBERO CONCLUDERSI IL 19 FEBBRAIO

Condizioni meteo permettendo tali lavori di indagine geognostica dovrebbero essere ultimati entro il 19 febbraio. I sondaggi sono eseguiti tramite l’ausilio del Pontone auto sollevante Comap II, assistito dal “F.lli. Fazio” e del Pontone modulare Edilgeo assistito dal rimorchiatore Lione. Operative anche due sonde di ricerca. L’ordinanza della Capitaneria tende a mantenere la sicurezza del transito navale nella zona interessata dalle indagini geognostiche propedeutiche all’installazione dell’elettrodotto Italia–Malta. Il cavo di interconnessione elettrica sottomarino, che sarà posizionato ad una profondità massima di 160 metri, attraverserà il canale di Malta unendo la rete elettrica italiana a quella maltese con una trasmissione massima di potenza pari a 200 MegaWatt.

Alla connessione con la Sicilia si è arrivati dopo uno studio di altri siti di connessione individuati fra Calabria, Tunisia e Grecia. Ipotesi accantonate per i maggiori rischi ed i maggiori costi che tali interventi avrebbero comportato. Il terminale dell’elettrodotto in Sicilia è posizionato a Marina di Ragusa mentre a Malta è atteso al centro della baia di Qalet Marku. L’ultimazione dei lavori, per un investimento di 170 milioni di euro, è prevista entro il 2025.

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