TRENTAQUATTRENNE CASERTANO RESPONSABILE DI “ATTI PERSECUTORI” (STALKING) NEI CONFRONTI DELLA MOGLIE SEPARATA RAGUSANA

 

Personale della Squadra Mobile di Ragusa , ha eseguito, nei confronti del casertano D.T., di anni 34, responsabile del reato di cui all’art. 612-bis c.p. (atti persecutori – c.d. stalking) in danno di una ventiquattrenne la misura cautelare prevista dall’art.272. e ss. c.p.p (divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa), a causa di una serie di vessazioni inflitte alla vittima consistite in intrusioni nella vita privata e comunicazioni anche telefoniche ripetute e indesiderate, al punto da provocare alla malcapitata forte ansia e paura.

 

Gli esiti investigativi forniti dalla «sezione specializzata» della Squadra Mobile sono stati posti a fondamento della misura cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ragusa, Dr. Giovanni Giampiccolo , su richiesta del P.M. Dr.ssa Monica Monego.

 

La vita della vittima era diventata particolarmente difficile per timore di ricevere nuove molestie; aveva paura di uscire di casa e dal posto di lavoro peraltro espletato in ore serali, temendo seriamente per la propria incolumità personale e la gestione della quotidianità.

 

La condotta posta in essere dal persecutore era caratterizzata  sia dal pretesto di esercitare il diritto di visita al figlio minore, sia dal tentativo di  recuperare il rapporto precedente e successivamente, vista la negativa, per vendicarsi per essere stato “mollato”. In situazioni normali, quando si cerca di stabilire una relazione con qualcuno, la maggior parte delle persone è in grado, dopo alcune risposte negative, di comprendere che l’altra persona non è interessata. Ma l’indagato non si è reso conto che il continuare a insistere ulteriormente poteva significare dare inizio ad una condotta di stalking.

Lo stalking distrugge la vita delle persone – non solo quella della vittima, ma spesso anche quella dei famigliari. Ogni aspetto della vita della vittima può essere influenzato negativamente da questa esperienza – relazioni sociali, lavoro ed assetto della vita quotidiana. Questo aspetto differenzia lo stalking dalle normali interazioni sociali.

 

Così come più volte evidenziato dagli operatori, non bisogna mai sottovalutare queste situazioni: occorre essere consapevoli che sono molto rischiose in quanto soggette ad escalation; non esitare a rivolgersi alla Polizia di Stato: gli operatori sapranno consigliare la vittima e darle un aiuto professionale.

 

 

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