I tanti perché del turismo in Sicilia. Il punto di vista di un torinese: “Sentono il mio accento e fanno pagare di più”. Vacanze nel Sud Est

Turismo da migliorare nel Sud Est siciliano. Non è una novità e la colpa non è certo solo degli operatori turistici ma anche dei turisti-clienti. Un nostro articolo, che ha ripreso una riflessione social del giovane imprenditore catanese Sergio Serafini, ha scatenato una serie di ulteriori reazioni e commenti. Naturalmente l’intento della riflessione di Serafini, ripresa dal nostro articolo, è quella di essere un po’ provocatori ma con l’intento di migliorare le cose.

Ecco perché non si deve generalizzare e va ricordato che in Sicilia ci sono operatori turisti che operano al meglio e nelle migliori condizioni favorevoli per il turista così come ci sono turisti disciplinati e civili. Ma ci sono ovviamente anche operatori che non sanno fare bene il proprio mestiere così come ci sono turisti che sono assolutamente strafottenti.

Ma c’è un’ulteriore riflessione che vogliamo fare sul turismo in Sicilia e lo spunto ce lo offre Federico Vento, amico di Serafini, che in un commento racconta come nell’isola, che ama tantissimo, a volte c’è chi sentendo il suo accento torinese fa automaticamente pagare di più E così è “costretto” a far chiedere anche il semplice caffè alla moglie che è invece siciliana e ha mantenuto il suo accento siculo.

Continuando dunque il dibattito, ecco allora i tanti perché del turismo in Sicilia, dove se sei torinese qualcuno pensa di farti pagare di più, col rischio solo di spennare i turisti e di non farli tornare, e di buttar fango sui tanti operatori turistici che invece fanno il loro lavoro correttamente.
Ecco integralmente il commento di Federico Vento che ci fa capire come, almeno in alcuni casi, i servizi siano da migliorare, ma con essi anche la cultura della buona ospitalità. E voi cosa ne pensate?

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Io Torinese, Mia Moglie Siciliana Doc (nata e cresciuta in Sicilia) Premetto che amo follemente di amore a prima vista la Sicilia e reputo sia uno dei luoghi più BELLI AL MONDO.
Al termine delle mie vacanze in Sicilia (Catania, Taormina, Ortigia, Siracusa, San Lorenzo, Marzamemi, Porto Palo, Isola delle due correnti, Fontane Bianche, Noto, Avola, Scicli, Punta Secca, Donnalucata e Marina di Ragusa)
Ho un quesito da porre a tutti voi a favore e contro il post di Sergio Serafini: la domanda è Perché?
– Perché devo pagare 40€ per due lettini in uno dei più famosi Lidi a 4 stelle di Taormina e trovarmi per l’intera giornata il sacchetto di plastica in riva al mare sotto gli occhi del bagnino?
– Perché mentre faccio ordinatamente la mia fila alla cassa per un caffè mi vedo con totale “indifferenza” superato da un signorotto locale, che oltretutto si rivolge a me infastidito per averglielo fatto notare?
– Perché mi devono aumentare di 50 centesimi il giornale (prezzo 1,50€)
– Perché devo far parlare mia moglie in Siciliano altrimenti se sentono il mio accento aumentano automaticamente i prezzi?
– Perché mi devo ritrovare in un ristorante di pesce e cenare senza luce e senza aria condizionata, in pieno agosto con 34 gradi, a causa di sovraccarico di energia elettrica e sentirmi dire dal ristoratore che tanto accade ogni anno?
– Perché devo assistere alla scena di turisti che per pranzare in un lido sono costretti ad attendere gente del posto che occupa ben due tavoli per giocare a carte?
– perché in una struttura 4stelle con check-in previsto alle 14:00 devo attendere altre 2 ore per usufruire della mia camera, già pagata, ancora non pronta, alla mia richiesta di chiarimenti la risposta è stata “siamo siciliani noi ce la prendiamo comoda”?
– perché gli orari stabiliti dalle strutture non vengono rispettati dalle strutture stesse? (Idem come sopra per il check-out dove mi hanno aperto la camera alle 8 del mattino mentre dormivo e l’orario di rilascio era alle 12)
– Perché in un ristorante dove eravamo in 8 (di cui io l’unico non Siciliano) abbiamo pagato 100€ in meno di un tavolo di 6 milanesi di nostra conoscenza?
E tanti altri ne avrei ancora da dire…

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