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Strage di braccianti sulla Ragusa – Catania. Ecco chi erano le tre vittime, tra cui un 18enne. Altri feriti in gravi condizioni
17 Mar 2025 22:08
Hanno perso la vita mentre tornavano a casa dopo una giornata di lavoro nei campi. Rosario Lucchese, 18 anni, Salvatore Lanza, 54 anni, e Salvatore Pellegriti, 56 anni, erano braccianti agricoli, impiegati nella raccolta delle arance a Francofonte per conto di un’azienda di Adrano. I loro nomi si aggiungono a una lunga lista di vittime delle strade siciliane, spesso teatro di incidenti che coinvolgono lavoratori costretti a viaggiare su mezzi precari, percorrendo strade pericolose e prive delle necessarie condizioni di sicurezza.
L’incidente è avvenuto sulla Statale 194, la Ragusa – Catania, nel tratto che attraversa il territorio di Carlentini, in contrada Cannelazza. Un minivan a nove posti, sul quale viaggiavano i braccianti, si è scontrato frontalmente con un autocarro. L’impatto è stato devastante: per Lucchese, Lanza e Pellegriti non c’è stato nulla da fare. Rosario Lucchese aveva solo 18 anni e lavorava nei campi da appena una settimana. Lanza e Pellegriti, invece, erano padri di famiglia, con anni di sacrifici alle spalle, uomini abituati a svegliarsi all’alba per guadagnarsi da vivere con un lavoro duro e faticoso.
Feriti gravi e mobilitazione per la sicurezza dei lavoratori agricoli
Oltre alle tre vittime, il bilancio dell’incidente è pesante: sette feriti, quattro dei quali in condizioni critiche. Alcuni sono stati trasportati negli ospedali di Lentini e Caltagirone, mentre i più gravi sono ricoverati nel reparto di rianimazione del San Marco e al Cannizzaro di Catania. Le loro condizioni restano monitorate dai medici, mentre le famiglie vivono ore di angoscia, nella speranza che possano superare questa prova terribile.
Le salme, attualmente nella camera mortuaria di Carlentini, saranno trasferite ad Adrano domani per l’ultimo saluto.
Sindacati in prima linea: ‘Basta morti sul lavoro’
La tragedia ha sollevato un’ondata di indignazione tra le sigle sindacali, che da anni denunciano le condizioni precarie in cui sono costretti a operare molti lavoratori agricoli. La Uila ha disposto bandiere a mezz’asta in tutte le sue sedi in segno di lutto, mentre i segretari Nino Marino e Nino Lombardo annunciano battaglia: “Non possiamo accettare che chi lavora la terra debba mettere a rischio la propria vita per pochi euro. Chiediamo chiarezza sulle dinamiche dell’incidente e soprattutto interventi concreti per migliorare la sicurezza dei braccianti”.
Messaggi di cordoglio sono arrivati anche dalla Cisl, dalla Fai Cisl, dalla Flai Cgil e dalla Cgil di Catania e Sicilia, che sottolineano come questa tragedia sia il risultato di un sistema che non tutela adeguatamente i lavoratori del settore agricolo. “Non si può morire così – affermano in una nota –. Questa vicenda deve spingere le istituzioni a prendere provvedimenti per garantire trasporti sicuri e condizioni di lavoro dignitose”.
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