È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
STOP AL CONSUMO “SELVAGGIO” DEL SUOLO AGRICOLO
25 Set 2014 09:30
Dopo sette anni, finalmente, il Comune di Ragusa decide di mettere mano al famigerato articolo 48 delle Norme Tecniche di Attuazione del P.RG. che tanti lutti ha portato al paesaggio ibleo.
Infatti, con una interpretazione cementificatoria della norma, le passate Amministrazioni Comunali hanno permesso, a soggetti che non ne avevano titolo, di costruire in campagna villette residenziali; quanto premesso in difformità ai pareri dell’Avvocatura Comunale e ad una consolidata Giurisprudenza di Cassazione Penale e di Consiglio di Stato.
Solo grazie all’intervento di Legambiente e della Magistratura ancora oggi sono in corso indagini su questo fenomeno definito“villettopoli”; grazie sempre a queste indagini il fenomeno si è quasi interrotto negli ultimi due anni.
Ciò nonostante, a seguito di pareri illegittimi della Soprintendenza di Ragusa che avrebbe dovuto (ma non l’ha fatto) impedire la distruzione del paesaggio tutelato,presso gli uffici dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Ragusa pendono ancora vecchie richieste di concessioni edilizie, in zona agricola, da destinare a residenze.
Per venirne fuori l’Amministrazione Comunale di Ragusa propone una norma transitoria per le aree agricole ricadenti nelle zone di tutela del piano paesaggistico; tale norma è ambigua e rischia di generare contenziosi.
Giacché l’Amministrazione Comunale:
a. ha sposato i pareri dell’avvocatura comunale del 2007, i quali pareri escludono che “non agricoltori” possano costruirsi la residenza in zona agricola,
b. ha fatto propri e ha approvato gli orientamenti della Unione Europea in tema di consumo del suolo,
c. si è impegnata a perseguire l’obiettivo dello stop al consumo di suolo agricolo,
ci saremmo aspettati maggiore chiarezza.
Tutto ciò cosa vuol dire?
Come valutare dal punto di vista amministrativo l’evidente legame tra il fabbricato e l’uso agricolo del suolo?
Noi di RagusaAttiva invitiamo questa Amministrazione Comunale a chiarire quali siano i metodi di valutazione che possano mettere in risalto, dal punto di vista amministrativo, l’evidente legame tra il fabbricato che si vuole costruire e l’uso agricolo del suolo.
Tutti i Comuni e le Regioni che hanno voluto salvaguardare il paesaggio agrario, per ridurre il consumo di suolo, hanno messo in campo una serie di strumenti atti a verificare i requisiti soggettivi del richiedente, latore della richiesta del permesso per costruire; riteniamo “fortemente”che tali strumenti possono essere adottati anche a Ragusa.
Il più efficace è sicuramente quello relativo alla presentazione del numero di iscrizione all’INPS, congiuntamente alla presentazione di un dettagliato piano aziendale.
Quest’ultimo dovrebbe riportare:
1. scheda descrivente: le caratteristiche generali dell’azienda agricola, le attività e le modalità di conduzione della stessa;
2. scheda del parco macchine aziendale; scheda delle infrastrutture; scheda dei fabbricati destinati ad abitazione; scheda dei fabbricati di servizio con evidenziazione della superficie utile coperta, esistente e potenziale; scheda dei fabbricati già recuperati o da recuperare; scheda dei fabbricati da riqualificare, precisando i relativi vincoli di destinazione d’uso;
3. scheda relativa all’ordinamento produttivo attuale, con relativo piano colturale dell’ultimo triennio dettagliato in rapporto all’entità dell’intervento;
4. scheda dove vengono descritti gli interventi che si prevedono di eseguire: edilizi, infrastrutturali e di modificazione dei suoli (DGR 674del 27.4.2006), precisando gli obiettivi che si intendono perseguire con la loroattuazione;
5. piano aziendale con relativi bilanci economici, conti colturali e/o di settore, ex-ante ed ex post; in forma ridotta in rapporto all’entità dell’intervento. Quanto premesso per dimostrare la validità economica del piano. Quanto premesso per dimostrare la capacità produttiva degli interventi. Interventi che devono essere riferiti a precisi obiettivi, avendo tempi certi e previsti.
A tutto ciò si possono aggiungere l’iscrizione al registro delle imprese presso la Camera di Commercio, il numero del libretto UMA (ufficio motori agricoli), ed infine il fascicolo aziendale e il numero del codice Unico delle Aziende agricole.
In questo modo si sarà certi di non commettere errori senza gravare molto sui veri agricoltori. Tutti i documenti , tranne il piano aziendale, sono in già possesso degli agricoltori.
Sarebbe utile e necessario aggiungere le seguenti prescrizioni :
– Non sono ammesse nuove residenze agricole su terreni derivanti da frazionamenti avvenuti nei cinque anni precedenti l’adozione della variante.
– Un vincolo di destinazione che preveda per almeno 20 anni il mantenimento della destinazione dell’immobile al servizio dell’attività agricola con sanzioni per l’inosservanza del vincolo suddetto.
– Nelle aree all’interno delle aree di tutela del Piano Paesaggistico, di norma, devono essere consentiti esclusivamente interventi di manutenzione, risanamento, ristrutturazione e ampliamento delle costruzioni esistenti.
– su fondi di estensione non inferiore a 10 Ha., non dotati di abitazione o dotati di abitazione non più idonea, sotto il profilo statico igienico e funzionale, possono essere consentite, in alternativa alla ristrutturazione e/o all’ampliamento del fabbricato preesistente: nuove costruzioni come la residenza della famiglia coltivatrice dell’imprenditore agricolo; costruzioni accessorie ed impianti necessari per il diretto svolgimento dell’attività agricola a titolo professionale.
RagusaAttiva, come in questa sede, continuerà ad avanzare proposte costruttive tali da poter apportare un corretto e costruttivo contributo al tema e al dibattito. Auspichiamo che questa Amministrazione Comunale si attivi per far partire tale dibattito in città con il coinvolgimento dei cittadini tramite la convocazione di Consulte e Assemblee di Quartiere.
RagusaAttiva altresì vigilerà con attenzione sull’intera vicenda, avendo come primo obiettivo la difesa del territorio e degli imprenditori che in tale comparto operano.
“E’ di primaria importanza che l’Amministrazione Comunale blocchi, fatte salve le prerogative di legge, le vecchie richieste di concessioni edilizie in zona agricola e da destinare a residenze. Richieste che adesso sono ancora pendenti presso gli uffici dell’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Ragusa.”
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