“SOLO CON LE RETI DI ASSOCIAZIONI E’ POSSIBILE RAGGIUNGERE TRAGUARDI ED OBIETTIVI IMPORTANTI”

“Nessun uomo è un’isola. E solo attraverso le reti di associazioni si possono raggiungere traguardi ed obiettivi importanti”. E’ il senso del messaggio lanciato dal vescovo della Diocesi di Ragusa, mons. Paolo Urso, alla tavola rotonda tenutasi ieri pomeriggio alla sala Avis in occasione della Giornata internazionale del volontariato, l’appuntamento promosso dall’Ufficio diocesano per la pastorale della salute, con la collaborazione del Centro servizi volontariato etneo e del coordinamento delle associazioni di volontariato di Ragusa. Il vescovo ha aggiunto: “I volontari non sono tappabuchi della rete sociale, per dirla con il Papa Benedetto XVI, ma sono persone che contribuiscono veramente a creare il volto umano della società. Sono due i valori che contraddistinguono l’azione volontaria: la gratuità e il dono. La gratuità, in questo caso, non è riferita tanto alla mancanza di un compenso economico, ma al fatto che le azioni dei volontari arrivano dal cuore. Donando, il volontario non si aspetta nulla in cambio ed è felice di farlo. Il volontario impara a vedere con gli occhi di Cristo dentro gli occhi delle persone, per capire la loro storia e i loro bisogni. Fondamentale è educare alla libertà d’azione i volontari, allungare lo sguardo per dare aiuto ai nuovi poveri, dare priorità assoluta all’educazione alla solidarietà, per avere volontari competenti e professionali. È quindi molto importante lavorare insieme”. Ad aprire i lavori della tavola rotonda il direttore dell’Ufficio per la pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti,  che ha sottolineato il ruolo decisivo dei volontari nel tessuto sociale, sia dal punto di vista laico che dal punto di vista cristiano. “Giornate come questa – ha detto don Occhipinti – servono a far riflettere sulle piccole realtà, che sono di solito quelle meno conosciute dalla gente, e a valorizzare il loro operato. In un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, creare una rete sociale che vede il volontariato in primo piano è di fondamentale importanza”.

E’ toccato poi a Gianna Miceli, presidente dell’osservatorio provinciale del volontariato, mettere in luce la rilevanza della Giornata internazionale del volontariato per lo scambio e il dialogo tra le associazioni. Miceli ha fatto riferimento alla legge 266/91: “Oggi il nostro sistema legislativo, all’avanguardia in Europa, vede purtroppo uno scarso riscontro nel rapporto tra associazioni di volontariato ed istituzioni. Tale rapporto – ha continuato – dovrebbe, invece, essere sia consultivo che propositivo”. Ad intervenire, poi, Carmelo Scravaglieri, consigliere nazionale del coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato. Scravaglieri ha ribadito il ruolo primario dei valori di gratuità e dono caratteristici del volontariato, raccontando brevemente la sua esperienza sul campo. “A Enna – ha chiarito – abbiamo creato una rete di 54 associazioni e grazie a questa siamo in grado di partecipare a bandi ed ottenere fondi per mandare avanti la nostra attività. Proprio a causa dei tagli, siamo stati costretti a fermare la nostra sede di Ragusa, che stiamo cercando di far ripartire. Per uscire dalla crisi economica e sociale è necessario considerare il volontariato una risorsa importante”. Giovanni Di Mauro, presidente della quinta commissione Attività sociali del Comune di Ragusa, ha illustrato, infine, i risultati ottenuti durante l’azione svolta in Consiglio comunale e in seno all’organismo, oltre che alcune proposte riguardanti il volontariato nella città di Ragusa. Molto interessante l’idea di una “Casa del volontariato” come punto di riferimento per le persone in difficoltà che potrebbero, così, essere indirizzate all’associazione giusta chiamata ad occuparsi delle loro necessità. Sono intervenuti, inoltre, alcune realtà operanti nel volontariato (Caritas, Centro risvegli ibleo, Aiad e altre), il coro “Voci iblee” diretto da Donatella Bucchieri e i ragazzi volontari dell’Ufficio per la pastorale della salute.

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