È una storia di coraggio, resilienza e straordinaria solidarietà istituzionale quella che vede protagonista la piccola Maria, neonata prematura di sole 25 settimane e con un peso di appena 700 grammi. A raccontarla è Giuseppe Drago, direttore generale dell’Asp di Ragusa, all’agenzia ANSA. Nata da una gravidanza gemellare frutto di fecondazione assistita, Maria ha dovuto […]
“Sindaco Cassì fuori legge alla SRR!” Ma la sentenza ANAC riguarda un altro. Nessuna svolta
05 Mar 2025 14:05
Scontro tra il consigliere Mauro e il sindaco Cassì sulla presidenza della SRR ATO 7 Ragusa. Ma il caso citato da Mauro non riguarda il primo cittadino di Ragusa. Mauro chiede le dimissioni di Cassì che replica. Siamo dinnanzi ad un evidente abbaglio? Sembra di si. Ma andiamo con ordine.
A Ragusa si accende lo scontro politico tra il consigliere comunale Gaetano Mauro e il sindaco Peppe Cassì sulla questione della presidenza della SRR ATO 7. Mauro sostiene che l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) abbia confermato l’inconferibilità dell’incarico ricoperto da Cassì, facendo riferimento alla deliberazione n. 34 del 5 febbraio 2025. Tuttavia, l’ANAC non si è pronunciata specificamente sulla posizione del sindaco di Ragusa, ma su un caso riguardante un altro primo cittadino, alla guida di un Comune con meno di 15.000 abitanti, con una situazione giuridica diversa.
La sentenza citata da Mauro, infatti, riguarda un contesto in cui l’ANAC ha contestato il potere gestionale esercitato dal sindaco in qualità di presidente del CdA, ma la normativa non si applica automaticamente alla SRR ATO 7 e al caso di Cassì. Inoltre, il primo cittadino ragusano è stato rieletto a maggio 2023, mentre la vicenda su cui si è espressa l’ANAC riguarda un sindaco rieletto nell’ottobre 2021, ulteriore elemento di distinzione tra i due casi.
Nonostante queste differenze, Mauro ha lanciato un duro attacco politico nei confronti di Cassì, senza specificare che il pronunciamento dell’ANAC non riguardava direttamente il sindaco di Ragusa.
Le accuse del consigliere Mauro
Nel suo comunicato, Mauro afferma:
“La verità è finalmente emersa: la nomina di Peppe Cassì a Presidente del CdA della SRR ATO 7 Ragusa è inconferibile, ex tunc. L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha confermato, con la deliberazione n. 34 del 5 febbraio 2025, ciò che denunciamo da oltre un anno: il sindaco di Ragusa non poteva assumere questo incarico. Ora non ci sono più alibi: Cassì deve prenderne atto e rassegnare immediatamente le dimissioni.”
Il consigliere prosegue sostenendo che la presidenza della SRR da parte di Cassì abbia generato un conflitto di interesse:
“Le leggi si rispettano. Non si può essere contemporaneamente controllore e controllato. Per troppo tempo Cassì ha fatto finta di nulla, agendo come se le regole non valessero per lui. Ora l’ANAC ha messo nero su bianco che il suo doppio ruolo era illegittimo sin dall’inizio. Tutti gli atti adottati sotto la sua presidenza potrebbero essere viziati da nullità, e questo apre scenari preoccupanti sulla gestione della società.”
Mauro richiama inoltre una recente denuncia del sindacato Fiadel UGL su presunte irregolarità nell’inquadramento del personale della SRR ATO 7:
“Si parla di oltre 500 mila euro di differenze retributive per i lavoratori, un potenziale danno erariale enorme. Chi risponderà di tutto questo? Cassì non può continuare a sfuggire alle sue responsabilità. È ora di fare chiarezza e riportare legalità e trasparenza nella gestione della SRR.”
La replica del sindaco Cassì
Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, risponde con fermezza alle accuse, sottolineando come il caso citato da Mauro non riguardi la SRR ATO 7:
“Chiunque nella sua vita avrà sperimentato che il modo di riportare un avvenimento, lasciando pensare a una cosa piuttosto che a un’altra, fa tutta la differenza. In questo, nell’arte del ‘lasciare intendere’, il consigliere Mauro si è dimostrato campione: tanti gli esposti sbandierati, salvo poi tacere sui risultati degli stessi.”
Il primo cittadino spiega che l’ANAC non si è pronunciata su di lui, ma su un altro caso con caratteristiche differenti:
“Questa volta, però, è andato oltre. ‘La verità è finalmente emersa’, esulta Mauro nel suo ultimo comunicato. ‘L’Autorità Nazionale Anticorruzione ha confermato che il sindaco di Ragusa non poteva assumere l’incarico di presidente del Cda della SRR ATO.’ A leggere le sue parole verrebbe da pensare che l’ANAC si sia pronunciata su Cassì, no? E invece no. L’ANAC si è semplicemente pronunciata su un precedente che, a parere di Mauro, sarebbe applicabile anche alla SRR di Ragusa. Quantomeno un modo di riportare le cose scorretto, ma a cui il consigliere ci ha abituato.”
Cassì mette poi in dubbio le reali motivazioni delle critiche di Mauro:
“A questo punto, però, visto che il consigliere Mauro conferma di avere ancora una volta a cuore pochi e specifici temi, tutti riguardanti incarichi, e visto che recentemente il direttore generale del Libero Consorzio ha pubblicamente denunciato pressioni proprio su incarichi da assegnare, mi faccio anch’io delle domande. Come mai il consigliere Mauro ha tutto questo interesse verso l’incarico che svolgo in SRR che, ci tengo a precisare, non è retribuito ed è stato conferito a seguito di specifico parere favorevole dell’avvocatura provinciale? Come mai un consigliere di Ragusa è contrario al fatto che proprio il sindaco della sua città segua in prima persona un settore così importante come quello degli impianti di lavorazione dei rifiuti? Mauro non va contro l’interesse della sua stessa città? E come mai l’assemblea dei sindaci, cuore di questa società interamente partecipata dai Comuni del territorio, non ha invece mai sollevato obiezioni sul ruolo del sindaco di Ragusa?”
Infine, il sindaco evidenzia che la legge regionale prevede la possibilità per i sindaci di ricoprire ruoli nelle SRR:
“Tra l’altro proprio la legge che ha previsto la costituzione delle SRR (legge regionale 9 del 2010, comma 4, art. 6) vuole che ‘gli organi della SRR siano individuati ed eletti fra i soci’. Presidente e componenti del Cda della SRR sono quindi individuati tra i sindaci, o loro delegati, che ne sono i soci, ed infatti tutti i componenti dell’attuale Cda sono sindaci in carica.”
Sulla questione dell’inquadramento del personale della SRR, Cassì accusa Mauro di voler semplicemente creare confusione:
“Anche il finale del comunicato di Mauro, in cui il consigliere tira in ballo l’inquadramento del personale della SRR, vicenda che nulla ha a che fare con la precedente, a me sembra la conferma che il suo unico desiderio sia quello di sollevare fumo e gettare fango: a che scopo?”
Lo scontro tra Mauro e Cassì sembra destinato a proseguire, ma i dati oggettivi evidenziano che la sentenza dell’ANAC citata dal consigliere non si riferisce direttamente alla posizione del sindaco di Ragusa. Le interpretazioni politiche e le polemiche restano accese, con entrambe le parti pronte a difendere le proprie posizioni.

© Riproduzione riservata