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Sesso in carcere: via libera ai colloqui “intimi” nelle “stanze dell’amore”
14 Feb 2025 14:14
Dopo anni di divieti, i detenuti delle carceri di Parma e Terni potranno avere colloqui intimi con i propri partner, senza il controllo della polizia penitenziaria. Si tratta dei primi casi dopo la sentenza della Corte costituzionale del gennaio 2024, che ha dichiarato illegittimo il divieto all’affettività e alla sessualità in carcere.
Le prime autorizzazioni dopo la sentenza della Consulta
Due magistrati di sorveglianza hanno dato il via libera a richieste presentate da detenuti in due diversi istituti penitenziari. A Terni, il caso riguardava un uomo detenuto dal 2019 con una pena che si concluderà nel 2026. Non potendo usufruire di permessi premio, il divieto di colloqui intimi avrebbe significato per lui l’impossibilità di mantenere una relazione affettiva con la moglie. Il tribunale ha quindi stabilito che la restrizione avrebbe rappresentato una violenza fisica e morale, con ripercussioni anche su un eventuale progetto di genitorialità.
A Parma, invece, il permesso è stato accordato a un detenuto del reparto di Alta sicurezza, vicino al clan dei Casalesi, che aveva fatto richiesta di incontrare la moglie senza sorveglianza. Dopo quasi un anno dalla richiesta, il magistrato di sorveglianza di Reggio Emilia ha dato l’ok.
Verso le prime “stanze dell’amore”
Le direzioni dei due istituti hanno ora due mesi di tempo per adeguarsi, individuando spazi idonei e garantendo la privacy dei detenuti. La Consulta aveva suggerito che questi incontri avvenissero in unità abitative attrezzate, in grado di ricreare un ambiente domestico e permettere la preparazione di pasti, con sorveglianza solo esterna.
Terni e Parma diventano così i primi istituti ad applicare la nuova normativa, dopo che un tentativo di sperimentazione nel carcere di Padova era stato bloccato dal governo nel luglio scorso. A darne notizia il quotidiano La Repubblica.

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