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Sequestro di persona e sparatoria a Scicli per un debito di droga: i colpevoli chiamati a risponderne in aula a Siracusa
05 Ott 2025 11:45
Era il 20 giugno del 2024 quando al quartiere Jungi si registrò quello che era apparso come uno scontro tra bande rivali. Colpi di pistola, un fuggi fuggi, il sequestro di un ragazzo. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti – i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale assieme ai colleghi della compagnia di Modica e della stazione di Scicli fecero un gran lavoro di intelligence – ricostruirono il movente e arrivarono fino al covo con la collaborazione dei reparti speciali dei carabinieri e del comando di Siracusa.
Cosa avvenne
Un 19enne era stato rapito e tenuto in ostaggio per un debito di droga. La questione avrebbe riguardato il mancato pagamento di una partita di droga. Lo scontro avvenne tra un gruppo composto da giovani ventenni di origine modicana e sciclitana, tra cui c’erano due ragazzi che erano riusciti a farsi consegnare da alcuni coetanei siracusani circa 4 chili di hashish.
Avrebbero dovuto dare loro circa 15.000 euro che non avevano corrisposto e ne era scaturita una violenta ritorsione da parte della banda dei siracusani. I siracusani fecero quindi una spedizione a Scicli: intercettata la banda avversaria e dopo avere fatto fuoco avevano appunto sequestrato uno di loro, il diciannovenne. Subito i militari dell’Arma avevano individuato un ventenne residente a Modica e di origini nordafricane che si era impossessato della droga – recuperata e sequestrata – e che venne arrestato.
Il blitz a Siracusa
Il covo dove era tenuto il 19enne sequestrato, anch’egli residente a Modica, e di origini nordafricane, venne individuato il giorno successivo alla sparatoria, in un’abitazione popolare vicino a piazza Santa Lucia a Siracusa. Il gruppo voleva la restituzione della droga o il pagamento del corrispettivo.
La liberazione dell’ostaggio
Nella abitazione aveva fatto irruzione il Gruppo di Intervento Speciale dei Carabinieri con sede a Livorno che aveva liberato l’ostaggio con il supporto delle Aliquote di Primo Intervento di Catania, di personale dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sigonella e della componente territoriale dei militari dell’Arma di Ragusa e Siracusa, arrestando nel frangente, un siracusano allora minorenne ma prossimo alla maggiore età, che sotto minaccia, compiuta grazie anche alla disponibilità di un’arma, aveva trattenuto il 19enne modicano contro la sua volontà.
Il processo
Sono tre le persone finite a processo davanti alla Corte di Assise di Siracusa; due italiani e uno straniero. Un altro soggetto ha richiesto di essere giudicato con rito abbreviato. Il processo inizierà il prossimo 14 ottobre con l’escussione dei primi quattro testi della pubblica accusa – il titolare del procedimento è il pm Alfio Fragalà.

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