Sequestrato dai carabinieri l’impianto rifiuti pericolosi “Acif” di Scicli. Esulta Legambiente

E’  stato sequestrato dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Catania l’impianto dell’Acif di contrada Cuturi, a Scicli.

L’Acif ha ricevuto nel marzo del 2016 l’autorizzazione da parte della Regione per l’ampliamento di un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi  vicino il centro storico.

Il provvedimento ha sin da subito sollevato diverse polemiche fino alla sospensione, poi revocata, della giunta Crocetta.

Solo due giorni fa, in visita a Comiso, il governatore Nello Musumeci aveva annunciato la nuova sospensione dell’autorizzazione, così come per Agira.

Sul sequestro è intervenuta Alessia Gambuzza, Presidente del Circolo Legambiente Kiafura di Scicli.
“Legambiente è stata pronta nel sostenere sin dai primi momenti le ragioni dei cittadini di Scicli e del Comitato Salute e Ambiente, intervenendo con tutte le sue articolazioni territoriali, dalla direzione nazionale a a quella regionale siciliana e infine con il circolo locale” – afferma Alessia Gambuzza, presidente del circolo Kiafura di Scicli  “adesso sta al Presidente Musumeci interrompere la sua incomprensibile mancanza di provvedimenti ufficiali su questa vicenda dopo le rassicurazioni esplicitate nell’incontro con Legambiente e il Comitato cittadino di Scicli avvenuto a Palermo il 4 aprile scorso,  e dopo le recenti dichiarazioni in merito alla sospensione temporale dell’ Autorizzazione Integrata Ambientale contraddistinta da inammissibili irregolarità.  Alla luce del sequestro avvenuto ieri, chiediamo con ancora più forza al Presidente Musumeci di chiudere una volta per tutte uno dei capitoli più pericolosi della storia di Scicli revocando definitivamente l’AIA”.
“Grazie alla nostra dettagliata denuncia e all’ottimo lavoro del Comando Carabinieri tutela ambiente di Roma e del Nucleo operativo ecologico di Catania si è arrivati finalmente al sequestro dell’impianto ACIF. Alla fine dell’affollatissimo convegno organizzato lo scorso gennaio al Teatro Italia dal nostro circolo Kiafura avevamo promesso ai cittadini di Scicli che Legambiente non avrebbe dato tregua a chi voleva realizzare un impianto di trattamento rifiuti, anche pericolosi, in piena zona agricola e a poca distanza dal centro abitato. Abbiamo mantenuto l’impegno preso pubblicamente con la comunità sciclitana. Ora si cancelli definitivamente quel progetto insensato”. È questo il commento di Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, sul sequestro operato grazie all’indagine realizzata dall’Arma dei Carabinieri e coordinata dalla Procura di Ragusa.

 

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