Scicli, scoperta una nuova thòlos sul colle di San Matteo. Si tratta di particolari monumenti funerari

Una scoperta che arricchisce il patrimonio archeologico del territorio: durante un recente sopralluogo, l’associazione Esplorambiente ha individuato un ipogeo finora sconosciuto sul colle di San Matteo, a circa 40 metri sopra il Duomo, nei pressi delle abitazioni dirute che si incontrano salendo verso il Castellaccio.

Secondo i primi rilievi, si tratterebbe quasi certamente di una thòlos scavata nella roccia, una struttura a pianta circolare con pseudocupola, probabilmente destinata in origine alla conservazione di acqua o derrate alimentari. La scoperta è avvenuta grazie all’intuizione di Alessandro Iabichino e Paolo Militello, che durante un’escursione si sono imbattuti in quella che sembrava una semplice cisterna, ma che ha subito attirato l’attenzione per la presenza di un profondo camino in muratura composto da blocchi evidentemente antichi.

L’esplorazione del sito è avvenuta grazie all’intervento di Alessandro e Antonio Iabichino, che si sono calati a circa sei metri di profondità. È stato Antonio Iabichino, per la sua esperienza sul campo, a riconoscere nella struttura le caratteristiche distintive di una thòlos.

L’associazione ha quindi condotto una prima indagine sul sito, coordinata dal presidente Rosario Zaccaria, insieme ad Antonio e Alessandro Iabichino, Guglielmo Russino e Antonio Migliore. I risultati sono stati documentati in un dettagliato rilievo grafico, pubblicato per la prima volta in questa sede.

Una struttura complessa, scavata nella roccia

Il rilievo evidenzia una cavità sotterranea di oltre 5,5 metri di diametro, con una profondità complessiva di circa 6 metri. Al centro della pseudocupola si apre un oculus, tipico delle thòloi destinate alla raccolta dell’acqua. Il “camino” verticale, di 2,5 metri, è costruito in muratura e presenta aperture laterali per il deflusso dell’acqua.

Tra gli elementi più significativi, il fatto che la thòlos non si trovi a valle, come quelle già note in via Loreto o sotto San Matteo (vincolate dalla Soprintendenza nel 2002), ma in una posizione sopraelevata, nel cuore dell’area storica fortificata della città.

Un nuovo tassello per la storia antica di Scicli

La scoperta si inserisce in un quadro più ampio di ricerca che Esplorambiente porta avanti da anni, attraverso il censimento degli ambienti sotterranei del territorio sciclitano. “Pensiamo si tratti di una cisterna antica – spiegano i ricercatori – forse parte di un sistema di raccolta e conservazione, utilizzato anche per fini fiscali in età storica, come alcuni studi archeologici hanno ipotizzato”. L’archeologo Pietro Militello, sentito telefonicamente, ha confermato la plausibilità dell’ipotesi, lasciando aperta la possibilità che sulla collina possano esistere altre strutture simili ancora da individuare.

L’associazione ha già inoltrato una comunicazione ufficiale alla Soprintendenza ai Beni Culturali di Ragusa, ricevendo una prima risposta con sopralluogo da parte dell’archeologo Saverio Scerra. “Una bella scoperta è sempre una bella notizia – conclude il gruppo – e noi siamo felici di condividerla con tutti quelli che amano Scicli e il suo territorio”.

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