Scicli, musica troppo alta in zona Unesco: il sindaco chiude locale per 15 giorni, la riapertura dopo l’insonorizzazione

Che in città si faccia sul serio è la prova di quanto accaduto negli ultimi dieci giorni. Il sindaco Mario Marino, lo scorso 27 maggio, ha chiuso un locale-pub per la durata di quindici giorni, dove era stata accertata l’emissione di musica a volume elevato in piena notte, ed ieri ne ha disposto la riapertura solo dopo aver ricevuto l’impegno a insonorizzare gli ambienti del locale per ridurre i suoni, rispettando i tempi di somministrazione serale e notturna, e dopo il pagamento di due multe elevate dalla Polizia Locale.

Due ordinanze a distanza di dieci giorni che la dicono lunga sulla volontà di far rispettare la quiete pubblica e il lavoro degli imprenditori.

Il provvedimento, l’ordinanza di chiusura di un locale per quindici giorni a firma del sindaco Mario Marino, era volto a limitare i danni in un quartiere “protetto”, proprio perché dichiarato “Zona Tampone Unesco”: quella zona, sita nelle vicinanze del sito Unesco di via Francesco Mormino Penna, che, se non tutelata, rischia di far perdere il riconoscimento che la città di Scicli ha ottenuto dopo averlo inseguito per anni. La revoca del provvedimento, sempre a firma del primo cittadino, è arrivata dopo l’impegno assunto dalla titolarità del locale-pub a effettuare lavori di insonorizzazione dei luoghi ed evitare che si continui con serate musicali a lunga gittata. La “Zona Tampone Unesco” è una parte del centro storico in cui insistono civili abitazioni, ma anche alcuni B&B di grande pregio, quasi sempre occupati da turisti che amano soggiornare in palazzi ricchi di storia e ben posizionati in centro.

La chiusura del locale, nei giorni scorsi, aveva portato il Partito Democratico a stigmatizzare il provvedimento del primo cittadino.

“In una città come la nostra, che ormai da diverso tempo si trova a fronteggiare evidenti problemi di degrado ed episodi di illegalità che vanno a minare il senso di sicurezza dei cittadini, il sindaco dimentica che le attività di ristorazione e i bar sono un avamposto di una socialità sana e preferisce colpirle con una zelante e sproporzionata, per non dire inconsueta, applicazione dei regolamenti comunali – ha sottolineato il Partito Democratico. Tutto questo in un momento in cui gli esercenti non solo lamentano da parte dell’Amministrazione l’assoluto disinteresse per le molteplici richieste avanzate per concertare strumenti di sostegno e studiare soluzioni che creino indotto, ma altresì non trovano negli uffici del Settore Attività Produttive un valido supporto per districarsi tra le norme che regolano la materia e poter così agire nel pieno rispetto delle regole. E questo a causa delle evidenti carenze di organico negli uffici, e nonostante gli sforzi profusi dai singoli dipendenti. Se l’anno scorso, a detta dell’Amministrazione, la categoria era la responsabile del calo dei flussi turistici a causa dei prezzi eccessivi praticati, oggi viene additata come la nuova responsabile dei problemi di ordine pubblico e del turbamento della quiete dei cittadini. In Consiglio comunale cercheremo di comprendere meglio la situazione del SUAP e proporre soluzioni concrete e, fuori dal Consiglio, avvieremo momenti di ascolto della categoria per fornire tutto il nostro supporto”.

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