SCELTE ED OBIETTIVI DI UN DEPUTATO CHE “VIVE” IL TERRITORIO

D. On.le Incardona cosa è cambiato in dieci anni nella politica siciliana?

R. Dal punto di vista politico tutto lo scenario con un bipolarismo piu’
compiuto,  la fusione dei partiti, l’avvento dell’MPA e il suo ruolo nella
politica con il suo presidente che ne è l’espressione, per il nostro
territorio le prospettive di vita.

D. E a livello personale?

R. E’ iniziato  come un sogno, voglia di arrivare; adesso è realtà, dal rapporto con
le massime autorità dello Stato a quello con gli elettori tutto è
stato positivo; mi ha aiutato a crescere  come persona e anche in politica.

D. L’esperienza come assessore alla formazione oggi come la
giudica?

R. Mi ha dato la possibilità di crescere. Prima avevo svolto solo
ruoli politici; con questa esperienza ho potuto cimentarmi come
amministratore e quindi politicamente mi ha completato, non posso negare
che come persona mi ha lasciato un pò di amaro in bocca: mi ero immerso in tutte
le problematiche relative al mondo del lavoro, dalla formazione alla
sicurezza e il fatto che sia finita per un giudizio affrettato da
parte del presidente Lombardo ammetto che non mi ha fatto piacere anche
se devo dire che in una delle sedute piu’ importanti dell’assemblea
regionale, quella del due dicembre 2009, il presidente ha riconosciuto
l’errore.

D. Sperava di riottenere l’assessorato?

R. Nel primo governo Lombardo la mia nomina e’ stata indicatadal coordinamento nazionale                                                         nella persona di ignazio La Russa come espressione di An;adesso mancano
le condizioni, il Pdl si e’ spaccato sopratutto ai vertici quindi anche
le condizioni  politiche sono  cambiate; la componente ex An di cui
anche io faccio parte ha seguito Fini e le sue indicazioni e siamo
confluiti nel Pdl Sicilia area Micciche’.

D. I suoi rapporti con  l’onorevle Nino Minardo ?
R. L’onorevole Minardo e’ persona che stimo ma la
nostra “vicinanza” si spiega con l’appartenenza di entrambi al gruppo
del pdl Sicilia.

D. Chi sara’ il prossimo candidato sindaco di Vittoria

R. Sicuramente un nome che riesca a catalizzare l’elettorato sia del
centro destra che degli scontenti del centro sinistra.

D. Se quel nome fosse il suo?

R. Non mi tirerei indietro oggi Vittoria è una città che
deve trovare una sua strada per andare avanti e anche se politicamente
potrebbe sembrare un passo indietro nei fatti sarebbe un’esperienza
entusiasmante da vivere. Provengo e vivo in questa città e se mi
tirassi indietro tradirei tutte le persone che credono e scommettono su
di me, che mi hanno permesso di realizzare il mio sogno politico.
Una  considerazione inizio a farla. Da noi c’e’ un partito diviso che non

riesce a trovare coesione:  è il segno più evidente che la Sicilia e il                                                                                        Mezzogiorno d’Italia abbiano bisogno di un partito che non solo                                                                                               consigli la politica pensando al territorio ma che abbia alla base                                                                                                     e come finali precipue il raggiungimento di obiettivi per la Sicilia e per il
Mezzogiorno d’Italia.       

 (P.C.)


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