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Sanità: sempre meno i ragusani che si fanno curare fuori regione
13 Lug 2022 14:04
Aumenta il numero di siciliani che rimane nell’Isola per farsi curare nelle strutture sanitarie pubbliche e private, in calo dunque il dato sulla mobilita’ passiva extra-regionale: 7,8% nel 2021, era tra l’11 e il 12% nel 2019. Per la Regione si tratta di un risparmio di 50 milioni di euro.
Il 62% delle prestazioni rese a cittadini e’ stato coperto l’anno scorso dal sistema pubblico, il 30% dal sistema privato. L’analisi della mobilita’ passiva emerge dal rapporto di Kpmg su dato della Regione siciliana, presentato a Palazzo Orleans dall’assessore regionale alla Sanita’ Ruggero Razza e dal dirigente generale del dipartimento Mario La Rocca. “Per la prima volta scendiamo sotto l’8% di mobilita’ – ha detto Razza – Il pubblico dimostra di fare il proprio mestiere non occupandosi solo attivita’ emergenziali e grazie al contributo del sistema privato, i siciliani ricevono in regione il 92% delle prestazioni”.
L’assessore ha sottolineato un dato: “Per la prima volta il saldo mobilita’ va sotto i 180 milioni e non per l’emergenza Covid, ma perche’ c’e’ stata la capacita’ di produrre in Sicilia 43 milioni di euro di prestazioni sanitarie in piu’: quindi offrire ai siciliani la possibilita’ di trovare cure nella propria regione. Questo non significa che non ci siano criticita’, come liste attese a volte vanno oltre il decoroso”.
Per le riabilitazioni si passa dai 3.009 casi del 2019, per un valore di piu’ di 18 milioni di euro, ai 1.759 del 2021, per un valore di circa 12 milioni di euro: sono quindi circa 6 i milioni di euro che rimangono nel circuito della sanita’ siciliana. “Spesso si pensa che la regione siciliana sia uno dei luoghi di maggiore partenza per le cure fuori regione – ha detto l’assessore alla Salute Ruggero Razza nel presentare stamane a Palazzo d’Orleans il report -. Il 2021 cosi’ come come il 2019 segna invece un’importante inversione di tendenza”.
I siciliani che sceglievano di curarsi in Lombardia, nel 2019 erano piu’ di 15mila, mentre nel 2021 passano a 9.700, con una spesa regionale che scende da 80 a 50 milioni di euro. In Emilia passiamo da 30 milioni di euro a 25, in Veneto da 22 milioni a 18, nel Lazio da 15 a 13, in Toscana da 13 a 10 e in Piemonte, infine, da 11 a 9. Si tratta, in prevalenza, di ricoveri per situazioni acute (31.845 casi, il 94% del totale), per riabilitazione (1.759, il 5%) o lungodegenza (189, l’1 %).
Per quanto riguarda la divisione delle singole province, nel 2021 si rivolgono meno agli ospedali di altre regioni i residenti nelle province di Palermo (il 5%) e di Catania (5%). Seguono Siracusa (6%), Enna (6%), Ragusa (8%), Caltanissetta (8%), Messina (8%). Le province in cui si va di piu’ a farsi curare fuori sono quelle di Agrigento (9%) e Trapani (11%). Inoltre, anche nei singoli territori il trend dei dati rivela una riduzione della spesa per i ricoveri extraregione rispetto al 2019.
A Palermo passa dai 37, 7 milioni di euro del 2019 ai 29,2 del 2021; a Catania da 34,9 a 26,2; a Messina da 31, 6 a 24,5; a Trapani da 25,7 a 19,9; a Siracusa da 22,8 a 11,9; a Enna da 6,5 a 4,9; a Caltanissetta da 13,7 a 10,7; ad Agrigento da 22,6 a 18,4. In controtendenza Ragusa, dove il valore delle prestazioni nel 2021 e’ stato di 11,4 milioni contro i 9,2 del 2019.
Fonte: Agi
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