RUMORI ED ANTIRUMORI TUTTE BANALITA’ PER CAMUFFARE LA CRISI

Chi emette un’ordinanza contro l’inquinamento acustico (cui spesso si associano conseguenze di microcriminalità) fa solo il suo dovere. La legge stabilisce che una volta decisa la perimetrazione di qualsiasi abitato urbano (sia inverno che d’estate) ci siamo dei limiti di emissione di suoni diversificati fra la notte ed il giorno (che per la cronaca sono 45 decibell di notte e 60 di giorno) con esclusione , ovviamente, di porti, aeroporti, zone industriali e stazioni ferroviarie.

Ora un provvedimento che alcuni sindaci hanno adottato nelle zone balneari ma anche in altre zone del territorio urbano sono legittimi e vorremmo dire sacrosanti perché il divertimento (legittimo e sacrosanto) di alcuni non collida con la richiesta (legittima e sacrosante) di una categoria di cittadini cui piace magari la musica, la movida, il ballo in piazza, e via di seguito purchè questi eventi siano ricondotti a orari ed intensità che contemperino le diverse, rispettive esigenze. Questo hanno fatto alcuni sindaci, compreso quello di Ragusa Nello Dipasquale: hanno applicato con saggia determinazione (e con manica larga) la legge anche se avrebbero potuto fare di più e cioè fare l’oprdinanza, minire la Polizia Municipale di fonometri ( il Comune di Ragusa ne è dotato) andare a misurare i decibel emessi da impianti sonori, fare un rapporto alla Procura per incaricare l’Arpa (unico ente competente in materia) ad effettuare i dovuti controlli che, credeteci, avrebbe scoperto serie violazioni di legge con pesanti ripercussioni di carattere economico ed anche penale perché lo sanno anche i bambini che il rumnore, spèecie nelle ore notturne, oltre un certo lovello è persino pericoloso per la salute dei cittadini che lo subiscono.

Ed allora che senso hanno i cartelli negli esercizi con la scritta “Si Vende” come a far capire che la colpa è dei sindaci che emanano restrizioni alla atività commerciali in genere? Diamo la colpa delle obiettive difficoltà di diversi settori economici a quelle cause vere e non a quelle “inventate” e “incolpevoli”. Se collaboramo tutti forse sarà più facile uscire dalla crisi per la quale non basta solo la ricerca spamodica ed episodica dei colpevoli“fantasmi” compresi i sindaci.

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