Re Aiello! Il primo cittadino vittoriese annuncia via social la ricandidatura. Le reazioni

Francesco Aiello si ricandida. Il sindaco di Vittoria ha annunciato la propria candidatura alle prossime elezioni amministrative.

Si vota per l’elezione del sindaco e del nuovo consiglio comunale nella primavera 2027, ma l’attuale inquilino di Palazzo Iacono ha deciso di non frapporre indugi. Sarà in campo e chiederà alla sua città di tornare a votarlo e di dargli quel suffragio che tre anni e mezzo fa, nell’ottobre 2021, gli ha permesso di tornare alla guida della sua città per la settima volta.

Autocandidatura?

Un dato appare subito all’occhio: Aiello ha annunciato la sua ricandidatura da solo. Non è stata la sua coalizione a sceglierlo, almeno attraverso una nota ufficiale.

Rispolvera per l’occasione il movimento “Azione Democratico”, che aveva fondato una decina di anni fa, quando era in rotta con il Partito Democratico. In quel tempo Aiello aveva dato al suo movimento un’impronta “territoriale”, sottolineando proprio la necessità di tutelare gli interessi e le esigenze delle città e dei territori. Nel simbolo e nella scelta grafica e dei colori, Azione Democratica ricalcava però in qualche modo il simbolo del Partito Democratico, una scelta simile, in quel tempo, era stata fatta dall’ennese Mirello Crisafulli, anch’egli uno dei maggiorenti del vecchio Pci-Pds in quel tempo in rotta con il partito.

L’annuncio di Aiello

“Sono pronto. Mi preparo alle prossime elezioni amministrative.   Mi ricandido” scrive Aiello sulla sua pagina facebook. E poi le motivazioni “Non abbandono la città nelle mani di certa gente”, senza però precisare chi siano i suoi antagonisti, o coloro che potrebbero, al suo posto, prendere le redini della città.

Aiello ha deciso anche quale sarà la sua collocazione e immagina Azione Democratica stavolta come un contenitore largo in cui far confluire le forze progressiste: “Rinasce Azione Democratica, campo largo, schieramento progressista , civico, in dialogo con tutte le forze che abbiano a cuore il destino di questa nostra città. Viva Vittoria !”

Fin qui Aiello. Sulla pagina facebook si sono scatenate le reazioni dei suoi sostenitori. Nessuna reazione invece da parte delle forze politiche, sia quelle a lui vicine che quelle di opposizione.

La situazione politica attuale a Vittoria

In questo momento, Aiello può contare in consiglio comunale su una maggioranza di 13 consiglieri, un numero risicato ma certo che può consentire il governo della città. Resta però ibrida la posizione di cinque consiglieri che tre mesi fa hanno scelto di aderire alla Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro e Ignazio Abbate. Questo gruppo (che era composto inizialmente da sei persone prima della decisione di Cesare Campailla di rinunciare alla DC per poter rientrare in giunta) è attualmente in una posizione più fluida. Il gruppo della DC non è mai uscito dalla maggioranza, ha votato finora gli atti fondamentali, ma ha fatto talvolta mancare i suoi voti com’è accaduto di recente in occasione del voto del nuovo regolamento della costituenda “Consulta delle Pari Opportunità”. 

Le reazioni, Fratelli d’Italia accusa: che ne pensa il Pd di questa autocandidatura?

E naturalmente non sono mancate le reazioni. Il consigliere comunale Alfredo Vinciguerra sui social ha fatto il suo commento politico. Queste le sue parole: “Che Aiello si ricandidasse l’ho detto sin dall’indomani delle elezioni, ci sono troppi interessi in ballo e troppe promesse ancora da mantenere. La notizia è il silenzio di tutto il cd fronte progressita alla notizia che il candidato delle nona città della Sicilia si determini a distanza di due anni dalle elezioni con un post su Facebook, dove per altro si annuncia la rinascita – l’ennesima – del trito e ritrito movimento civico Azione Democratica, alternativa al PD, funzionale solo alle elezioni. Mi piacerebbe sapere il parere del Movimento 5 Stelle, dopo che la vittoria di Genova aveva aperto spiragli per una collaborazione politica su larga scala. Mi soprattutto piacerebbe conoscere il parere del PD locale a tutti i livelli, che immagino avrebbe dovuto essere interpellato o perlomeno avvisato preventivamente di una scelta di questa portata. Ma la domanda vera è: il PD ha un parere? Perché a me pare si limiti solo ad annuire in timoroso silenzio”.

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