RACCOLTA RIFIUTI AD ARIA COMPRESSA:SVEZIA MERAVIGLIA/ SICILIA FANGHIGLIA. ZAMPINO ECOMAFIA?

Investiti dal puzzo e tempestati da articoli denuncia sulla questione rifiuti, sull’Odissea della differenziata, sui cumuli purulenti che divorano le nostre oasi verdeggianti, vogliamo raccontarvi, quasi a dispetto, la bella novella del modello svedese e di una metodologia di riciclaggio sensazionale: la raccolta pneumatica.

Incredibile, ma vero è un sistema che permette la raccolta attraverso tubi sotterranei, nei quali i rifiuti differenziati sono aspirati ad una velocità di 70 km orari , attraverso un sistema pneumatico, fino ai centri di raccolta.

I vantaggi sono molteplici e tutti all’insegna del risparmio: produzione di bioenergia, riduzione dell’uso dei veicoli su strada per il trasporto e la raccolta, minor costo del carburante, ridotto rischio infezioni.

Il sistema svedese è relativamente nuovo, poiché inaugurato 50 anni or sono e conosciuto in diverse città d’Europa.

Ed in Italia?

Seppur in ritardo è in corso di istallazione a Milano, città da tempo “differenziata” , limitatamente al quartiere Varesine Porta Nuova. Le tre torri, ivi presenti, entreranno in funzione già nel 2013

Sin da bambini abbiamo sempre associato l’immagine dello struzzo ad un volatile spelacchiato con la solita testa sotto terra. Non trovate qualche analogia con la Nostra Terra?

Paradossalmente, la Sicilia aspetta ancora di salire sul gradino della differenziata, mostrando una lentezza più che preoccupante e uno sfregio a tutte le meraviglie, che già esplicai in un precedente articolo, cercando di materializzarvi in una mondo fascinoso, il Nostro. Permettetevi di rifarlo:

«Immaginate, per un interminabile istante, il silenzio, ora spezzato dal frinire delle cicale, ora dal rumoreggiare del mare e ora turbato dal profumo intenso di agrumi, di mandorli.

E come non lasciarsi trasportare dallo sfavillio dei colori, dal suono delle campane, dalla bellezza delle terrazze riccamente addobbate di giare , dalle matronali cupole, dalle lanterne, dai festosi carretti, dagli antichi contorni, dagli ulivi saraceni, dai vigneti, da un paradiso di immagini, aromi, forme e da gente calorosa: come non lasciarsi incantare, inebriare dalla Sicilia».

Ora il profumo si perde, la luce si spegne e il paesaggio paradisiaco si veste di tinte monocromatiche, nere come la pece.

 

A tutto ciò, forse una sola spiegazione:ecomafia

Si tenga a sottolineare che il fenomeno non è da considerare prettamente nostrano, poiché recentissimi dati parlano di un aumento sostanziale in tutta l’Italia.

E mentre Napoli ed altre città inviano ben volentieri i loro rifiuti per essere raccolti proprio, in primis, in Svezia, patria di un modello esemplare di welfare, i rifiuti impazzano nel nostro Bel Paese, preda di un mercato di criminalità ambientale, volto solo al vile interesse.

Siamo nel 2012: forse nel 3012 le cose cambieranno?

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