PROTOCOLLO DI INTESA TRA PREFETTURA E CONSIGLIO TERRITORIALE IMMIGRAZIONE

 Il Prefetto di Ragusa, Francesca Cannizzo, ha proposto al Consiglio Territoriale la stipula di un protocollo d’intesa contro le discriminazioni. Per la circostanza abbiamo chiesto al Prefetto una breve intervista sull’argomento, richiesta che con la ormai storica gentilezza  disponibilità, è stata  ampiamente accettata.

D. Eccellenza quali sono le motivazioni di fondo di questa iniziativa?.

 R. La proposta nasce dalla considerazione che il tema delle discriminazioni e della promozione delle pari opportunità per tutti ha assunto, nell’attuale contesto di forti mutamenti culturali e sociali, rilevante importanza e che la lotta alle discriminazioni, da tempo obiettivo prioritario della Comunità Europea, assume oggi più che mai una valenza particolare anche come politica di “governance locale” in quanto funzionale alla prevenzione di comportamenti distorti che possano mettere a rischio la coesione sociale e la pacifica convivenza dei cittadini. Come Prefetto sento fortemente l’impegno a fare quanto possibile per mantenere e migliorare i livelli di sicurezza sociale del nostro territorio.

D.- In cosa consiste il Protocollo proposto, e quali sono i soggetti coinvolti ?.

 R.  Nell’intento di promuovere attivamente le pari opportunità per tutti e di contribuire, pertanto, in maniera concreta al rafforzamento di percorsi di inclusione di gruppi sociali a vario titolo svantaggiati, ho avviato proficue interlocuzioni con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali  e con l’Ufficio per gli Interventi in campo economico e sociale, entrambi incardinati nel Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Avendone riscontrato attenzione ed interesse, il mio ufficio, e particolarmente l’Area Immigrazione, ha elaborato una bozza di protocollo d’intesa che abbiamo sottoposto al Consiglio Territoriale per l’Immigrazione.  

   Il protocollo prevede una serie di azioni volte all’osservazione, al monitoraggio, alla prevenzione ed al contrasto di tutte le discriminazioni, siano esse fondate sul sesso, la razza, l’origine etnica, la religione, le convinzioni personali, gli handicap, l’età e le tendenze sessuali.  A tal fine sarà costituito un Centro di Coordinamento che presidi le attività e che si raccordi con il costituendo Centro Regionale contro le discriminazioni,  per la realizzazione del quale la Regione Sicilia ha sottoscritto, nel marzo scorso, analogo protocollo d’intesa con l’U.N.A.R..

   Il Centro di Coordinamento si avvarrà di un “Punto di Contatto” con l’UNAR il quale, da parte sua, contribuirà fornendo la propria esperienza, formando gli operatori locali ed avviando, unitamente all’Ufficio per gli interventi in campo Economico e Sociale,  opportuna progettazione in materia.

D. – Quali le ragioni del coinvolgimento del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione?

 R. E’ evidente che i comportamenti discriminatori possono colpire chiunque e, pertanto, il contrasto di tali condotte va rivolto a tutti i cittadini; nondimeno la significativa presenza di cittadini stranieri, che interessa questo territorio, rischia di polarizzare i casi di discriminazione su motivazioni etnico-razziali evidenziando anche casi di multi-discriminazione. In particolare, poi, in contingenze di generalizzata crisi economica e settoriale, che, purtroppo, stanno interessando anche la nostra provincia, possono emergere aspetti deteriori dei fenomeni che, in assenza di efficaci politiche di prevenzione e sicurezza, potrebbero determinare l’insorgere di tensioni sociali ed ingenerare allarme tra cittadini con conseguenti pregiudizi e forme di discriminazione diretta ed indiretta.    Il Consiglio Territoriale, pertanto, declinando ampiamente la compagine istituzionale e socio-economica del territorio, rappresenta il primo ampio fronte di realizzazione delle azioni previste. Il protocollo, però, è stato formulato in maniera “aperta” alla successiva adesione ed al coinvolgimento di altri soggetti, pubblici e privati, che abbiano, ognuno nell’ambito di competenza, proposte e percorsi di inclusione da condividere e rafforzare.

        

(Ha collaborato il vice prefetto dott.ssa Rosanna Mallemi)

 

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