Incendio alla collina dell’Itria per i fuochi di San Giorgio a Modica: il problema della sicurezza è essenziale

Come ogni anno, la festa di San Giorgio a Modica si è rivelata un evento straordinario per tantissimi fedeli, con un momento clou: il trionfale giro del Santo cavaliere. Una festa, però, adombrata da quanto accaduto a causa dei giochi pirotecnici che hanno causato un incendio, per fortuna non di grandi dimensioni, lungo la collina dell’Itria. L’incendio si è verificato alla fine dei festeggiamenti di San Giorgio e le fiamme hanno avvolto qualche albero facendo preoccupare i presenti soprattutto per il forte vento. Per fortuna, l’intervento tempestivo di tre squadre dei volontari della protezione civile di Modica e Ragusa, ha evitato il peggio. Sul posto anche i vigili del fuoco che hanno scongiurato il formarsi di eventuali focolai alimentati dal vento.

IL PROBLEMA DELLA SICUREZZA

L’incendio a causa dei fuochi pirotecnici ha portato alla luce alcune questioni che vengono spesso sollevate durante queste occasioni. La prima (e sicuramente più importante) riguarda la sicurezza dei luoghi: effettuare dei sopralluoghi tenendo conto delle condizioni dei terreni (per esempio se vi siano sterpaglie o meno) e delle condizioni climatiche del giorno prestabilito per i fuochi (per esempio se insiste in zona forte vento), dovrebbe essere essenziale. La seconda questione riguarda l’utilità. Sicuramente, i fuochi d’artificio sono molto suggestivi, ma molti cittadini si chiedono se siano veramente necessari. Di certo, non esprimono la fede e sono sicuramente molto costosi. La consapevolezza di questi ultimi anni sullo sperpero di risorse economiche per qualcosa di effimero, seppur spettacolare, pone una questione “etica” molto seria.

L’auspicio è che se proprio non si può far a meno dei fuochi d’artificio, che almeno questi vengano accesi in assoluta sicurezza e in luoghi idonei, cercando di prevenire il più possibile episodi di questo tipo. Questa volta, per fortuna, l’incendio è stato di piccole dimensioni, ma non bisogna aspettare che accada sempre qualcosa di irreparabile prima di porsi seriamente il problema.

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