PROBLEMATICHE PLESSO SCOLASTICO S.ELENA A MODICA

I sottoscritti genitori degli alunni frequentanti il plesso scolastico S. Elena, facente parte dell’Istituto Comprensivo “S. Marta” di Modica, esprimono preoccupazione e insoddisfazione per la situazione attuale della suddetta scuola, ove l’apertura di una nuova sezione di scuola dell’infanzia e del corso di scuola secondaria di primo grado avviene senza il rispetto delle norme vigenti, a danno degli alunni che frequentano il plesso.I timori dei genitori sono emersi in seguito ad una riunione tenutasi nei locali della scuola il giorno 18 febbraio 2010, alla presenza del Dirigente Scolastico, del Presidente del Consiglio d’Istituto e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione. Mentre quest’ultimo, progetto della scuola e norme alla mano, dimostrava l’illegittimità dell’apertura di nuove classi, il Dirigente Scolastico, senza contestare nulla di quanto detto dall’Assessore, si limitava a ribadire l’intenzione di istituire il nuovo corso di scuola media in quanto così era stato deciso da un precedente Consiglio d’Istituto e infine rimetteva la decisione, in ultima analisi, a tale organo collegiale. Nella seduta del 03 marzo c.m., il Consiglio d’Istituto conferma a maggioranza la precedente decisione, cioè l’avvio di un corso di scuola media nel plesso S. Elena, mentre viene riconfermata la terza sezione di scuola dell’infanzia senza essere sottoposta a nuova votazione. Le decisioni prese dal Consiglio d’Istituto ignorano palesemente norme e regolamenti scolastici, nella fattispecie i Decreti Ministeriali del 18-12-1975 riguardanti “Norme tecniche aggiornate relative all’edilizia scolastica, ivi compresi gli indici minimi di funzionalità didattica, edilizia ed urbanistica da osservarsi nell’esecuzione di opere di edilizia scolastica”. Di conseguenza, i genitori nutrono forti dubbi sulla legittimità delle scelte operate, come già messo in evidenza dall’Assessore alla Pubblica Istruzione. In particolare, l’istituzione del corso di scuola secondaria di primo grado, di per sé auspicabile per la collettività locale, in quanto porterebbe al completamento nello stesso istituto di un intero ciclo di studi, non è al momento fattibile per la mancanza di spazi idonei. L’attuale scuola, infatti, è autorizzata ad ospitare due sezioni di scuola dell’infanzia e cinque classi di scuola primaria (dalla prima alla quinta); i restanti locali sono tutti funzionali allo svolgimento dell’attività didattica (aula professori, aula informatica, aula per la mensa, bidelleria-ripostiglio e salone per le attività comuni) e pertanto, si ritiene, non possano essere modificati o suddivisi con tramezzi improvvisati, come è già stato fatto, e destinate ad altri usi, quali aule di scuola primaria e media. Inoltre, si ritiene che non sussistano neanche le condizioni per l’istituzione della terza sezione di scuola dell’infanzia, considerato che al momento tale classe si trova nell’aula destinata a sala mensa e che i servizi igienici sono predisposti per un numero inferiore di bambini. Il problema dei servizi igienici si pone anche per la scuola primaria e media, in quanto i due ordini di scuola si trovano a condividere gli stessi bagni, con possibile conseguenze dal punto di vista relazionale ed educativo. Il progetto della scuola, infatti, ha previsto solo due bagni (uno per i maschi e uno per le femmine) al servizio degli alunni di scuola primaria ma non di altri. La presenza di alunni di scuola media e la mancanza di relativi servizi igienici (così come contemplato dalle norme scolastiche, che prevedono espressamente una separazione e dei locali e dei servizi igienici),  comporta l’inevitabile incontro fra soggetti di età molto diversa tra loro nella toilette, ovvero in un luogo ove non può svolgersi l’attività di vigilanza dell’insegnante. L’istituzione delle nuove classi, oltre ad essere dubbia sul piano della correttezza legale e igienico-sanitario, fa sorgere seri interrogativi in merito alla sicurezza, ovvero la salvaguardia dell’incolumità degli alunni e il problema della responsabilità in caso di incidenti. Basti pensare che, in termini di cifre, si sta passando dalle 7 classi previste nella pianta dell’edificio a 11 classi; da 44 alunni di scuola dell’infanzia (numero massimo previsto) a 72 iscritti per l’anno prossimo e che da un totale massimo di 169 alunni che possono frequentare la scuola si è passati a 247 iscritti, con una eccedenza complessiva di ben 78 alunni. Oltretutto, dal punto di vista più squisitamente didattico, l’istituzione di nuove classi, sottrae “spazi vitali” agli alunni già frequentanti, in quanto questi non possono più utilizzare gli spazi esistenti per le cosiddette attività di interciclo, quali le attività differenziate (ad es. per fasce di età), di socializzazione, i progetti, le attività psico-motorie, e le attività di sostegno. Riguardo a quest’ultimo punto, si sottolinea la gravità relativa alla mancanza di spazi adeguati per gli alunni diversamente abili, ovvero di una stanza in cui tali alunni possano essere seguiti accuratamente dagli insegnanti di sostegno per le attività specifiche. Infine, la mancanza della palestra, considerata obbligatoria per la scuola media dalle norme di edilizia scolastica prima citate, viene a ledere il diritto degli alunni a svolgere pienamente e senza disagi una disciplina fondamentale per lo sviluppo psico-motorio, quale è l’educazione fisica. Altro problema non meno rilevante è quello relativo al contatore Enel. Sin dall’apertura della scuola è in uso un contatore della potenza di KW 6 e non consente il funzionamento del sistema antincendio, del riscaldamento e l’utilizzo adeguato dell’aula informatica e dei servizi igienici (erogazione acqua e asciugamani elettrici). La prima richiesta di potenziamento della fornitura elettrica dagli attuali KW 6  a KW 25 è partita il 29 maggio 2008 e dopo una serie interminabili di solleciti e richieste di informazioni da parte del Comune, del Dirigente Scolastico e degli stessi genitori, ad oggi nulla in tal senso è stato fatto e non se ne comprende il motivo.

            Alla luce di quanto esposto sopra, si chiede:

  • Di voler provvedere, nel più breve possibile, alla soluzione del problema contatore, che causa notevoli disagi agli alunni e potrebbe avere gravissime conseguenze per la sicurezza dell’edificio;
  • di voler verificare se esistono, allo stato attuale, le condizioni per poter istituire nuove classi o se, invece, come ritengono i sottoscritti, occorre mantenere l’assetto iniziale a garanzia di una maggiore sicurezza e di una migliore didattica per gli alunni;
  • di voler programmare per un prossimo futuro un ampliamento della suddetta scuola, al fine di accogliere nuove classi, anche in considerazione del fatto che il numero degli iscritti alla scuola dell’infanzia è in notevole aumento e che quindi si prevede un aumento della popolazione scolastica anche per la scuola primaria e secondaria di primo grado.

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