Ponte sullo Stretto? L’annuncio: “A settembre i primi cantieri”

A settembre potrebbero partire alcuni cantieri propedeutici alla costruzione del Ponte sullo Stretto, dopo l’approvazione da parte del Cipress prevista a metà luglio. Ad annunciarlo è l’AD della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, a Taormina nel salotto talk Thinkingreen, promosso dai Nations Award, che riunisce ogni anno illustri rappresentanti istituzionali e relatori per un confronto a più voci sulle sfide del futuro, in tema di economia sostenibile.

“Il ponte sarà assolutamente sostenibile – ha detto in un videomessaggio Vannia Gava, viceministro dell’Ambiente -, sono state rispettate le linee guida europee e più avanzate e ogni modifica del contesto ambientale è stata oggetto di una rivalutazione ambientale, rinnovata e aggiornata. Lo dimostra anche l’iter Via-Vas che ha riconosciuto l’opera soprattutto per il rispetto della biodiversità”. Sul tema infrastrutture è intervenuto anche l’assessore delle Infrastrutture e mobilità della Regione siciliana, Alessandro Aricò. “Circa 300 milioni di euro dei fondi di coesione – ha detto – sono stati destinati alla Sicilia e, in particolare, alla provincia di Messina. Ad esempio sarà realizzato lo svincolo di Monforte San Giorgio (circa 40 milioni), che potrà decongestionare l’area del Milazzese”.

Le parole del presidene del Cas, Filippo Nasca

Il presidente del Cas, Filippo Nasca, ha aggiunto che “queste risorse serviranno anche al rinnovamento totale dei sistemi di automazione con accorciamento dei tempi di sosta negli snodi di Taormina e Giardini Naxos e altri più trafficati che hanno registrato nel 2024 un +5%. Con l’abbandono dei tradizionali sistemi di pedaggio daremo indirettamente un contributo anche alla salvaguardia dell’ambiente. Tra i progetti anche gli svincoli di Santa Teresa e Alì”. Fabio Romani, responsabile area Sud di Webuild, oggi impegnata nella realizzazione di otto progetti riferiti a sette tratte della direttrice ferroviaria ad alta capacità Palermo-Catania-Messina e al Lotto 1 dell’asse autostradale Ragusa-Catania, ha ricordato che si tratta di “progetti di grande portata destinati a trasformare e innovare il sistema infrastrutturale della regione e che promettono di generare una forte spinta occupazionale e un importante indotto per il territorio. Si stimano fino a 7.000 posti di lavoro, tra personale diretto e di terzi, mentre la filiera produttiva da inizio lavori si compone di circa 1.700 società.

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