POESIE CENERE DI EDOARDO SPADARO GIOVANE POETA MODICANO

E’ stato presentato nei giorni scorsi alla libreria Saltatempo di Ragusa il libro di poesie Cenere del giovane poeta modicano Edoardo Spadaro edito dalla Albatros di Roma.

 Due i momenti della serata: la presentazione affidata all’autore e alla giornalista Giuseppina Franzò e l’interpretazione scenica delle poesie affidata alla professoressa Daniela Cascone. Un libro avvincente che ha già registrato grande successo. La silloge prende il titolo dalla prima poesia e affida all’immagine della cenere la rappresentazione  del continuo mutamento che governa il mondo.

“La cenere non è ciò che resta ma ciò che ci appartiene quando le esperienze di vita sono già vissute, diventa un elemento in grado di fertilizzare  e purificare la nostra anima. Cenere come la cenere da cui risorge l’araba fenice” ha detto Giuseppina Franzò nella sua introduzione. Durante la serata grazie anche alla presenza di un pubblico appassionato sono state sviscerate molte delle tematiche della poesia di Spadaro: dal tema degli affetti a quello della natura che fa approdare le scelte poetiche nell’ambito di un panismo etico, di un panteismo importante, dal tema della sofferenza  a quello dell’amore, dal motivo del tempo che viene inserito in un approccio quasi di sintesi fra le concezioni filosofiche classiche e moderne  al topos classico di Eros e Tanatos.

Infine una riflessione  sul ruolo della poesia e del poeta ha concluso la presentazione dialogata. Un libro, Cenere,  che è un viaggio nei rivoli dell’esistenza per farsi inno di vita sempre e comunque. L’obiettivo più importante di Edoardo Sapdaro  è infatti di  fare della poesia vita:  non  a caso scrive sulla prima di copertina “Brucia o lettore le pagine di questo mio eterno inno” per invitare a far diventare vita la poesia e a non confinarla in libri che invecchiano su scaffali polverosi. Un grande figlio poeticamente parlando di Quasimodo simbolista il ventenne poeta modicano che mostra nei suoi versi un importante background filosofico e poetico.

 Particolarmente interessante anche il secondo momento della presentazione che ha visto la professoressa Daniela Cascone  deliziare il pubblico attraverso un’interpretazione scenica suggestiva delle poesie: da Cenere a Male crebbe il ramo, da Vicoli di Maggio a Ti amai un giorno solo come fossero mille a Cora, un omaggio teatrale all’autore emozionante che  ha  fatto assaporare il grande spessore artistico di Edoardo Spadaro e il fascino coinvolgente della  poesia. (m.c.)

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