Piccola, artigiana, tecnologica e innovativa: le imprese siciliane crescono, a Ragusa 73 nuove attività

Più edilizia e artigianato, meno turismo e commercio. E’ questo il “nuovo” volto dell’imprenditoria siciliana. La nuova imprenditoria siciliana si sta trasformando rapidamente, puntando su settori tecnologici e innovativi. Secondo l’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia, il terzo trimestre del 2024 ha visto una crescita significativa, con un saldo positivo di 980 nuove attività, segnalando una ripresa rispetto allo stesso periodo del 2023 (+727). Il totale delle aziende attive in Sicilia è ora di 383.977, con un aumento rispetto al 2023, quando erano 382.764.

La crescita

Le province hanno registrato una crescita omogenea, tranne Siracusa, che ha perso 114 aziende. Le aree con le maggiori crescite sono Palermo (+296), Catania (+252) e Agrigento (+127). Ragusa ha visto un incremento di 73 nuove attività.

I settori che stanno trainando questa crescita sono soprattutto le costruzioni, con 108 nuove imprese, e l’artigianato, che ha aggiunto 209 aziende. Tuttavia, il dato più interessante proviene dalle imprese non classificate, che comprendono attività tecnologiche, digitali, green e innovative. Questo settore ha registrato un saldo molto positivo di 1.745 nuove attività.

Nonostante il boom turistico, i settori tradizionali come l’alloggio e la ristorazione hanno subito un calo (-161), così come il commercio (-525) e la manifattura (-76). Anche l’agricoltura ha perso 87 aziende, penalizzata dalla siccità, mentre il commercio ha visto ben 1.120 chiusure a fronte di appena 595 aperture. L’innovazione, quindi, sta progressivamente cambiando il volto dell’economia siciliana, mentre i settori tradizionali faticano a tenere il passo.

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